Spalletti: “Una Roma fragile e forte che non ha raggiunto ancora un equilibrio di continuità. La squadra sembra che abbia scarsa personalità, nel momento dove è più facile gestire ci viene un po’ il braccino. Bisogna tornare a casa con questo pari, ce lo siamo meritati. Mi garba poco questo atteggiamento un po’ distrutto quando si recupera palla, si lotta poco” – VIDEO

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Luciano Spalletti, mister della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Cagliari-Roma 2-2. Queste le sue parole:

SPALLETTI A MEDIASET

Una Roma ancora fragile…
Sì, in alcuni momenti è stata fragile, in altri forte, sicuramente non ha raggiunto ancora un equilibrio di continuità.

Sembra una squadra che si ferma dopo il gol del vantaggio…
Sì è vero, sembra scarsa personalità, nel momento dove è più facile gestire ci viene un po’ il braccino, perché non riusciamo a fare dei passaggi facilissimi, gli altri prendono coraggio, se poi sono bravi riescono a raggiungere l’obiettivo.

Tossine del Porto non smaltite?
Il Porto non deve essere una scusa. Se ti spegni dopo una sconfitta è difficile pensare ad obiettivi importanti, se non reagisci hai finito di giocare prima di smettere. Bisogna tornare a casa con questo pari, ce lo siamo meritati.

Era un risultato importante per l’autostima?
Da ultimo abbiamo fatto due strappi dove potevamo vincere la partita, siamo arrivati di là determinati, loro avevano raggiunto il pari e a noi è mancato il centimetro. Lì abbiamo rifatto le cose bene, mentre sul 2-1 no. Abbiamo riconquistato dieci palle e non siamo stati capaci di giocarcela sui piedi a cinque metri di distanza, se poi non hai la personalità di fare le cose semplici quando ci sono quelle più difficili saranno ancora più difficili. L’allenatore ha più colpe di tutte.

Ha dato la fascia a Florenzi invece che a De Rossi…
Si spiega bene, noi abbiamo un’etica fra di noi, ci parliamo, siamo un gruppo unito, anche lo stesso De Rossi è d’accordo nell’avere un regolamento a cui attenersi tutti, è tutto sotto controllo.

Vale solo per oggi?
Dipende un po’. Dipenderà da quelle che sono le sanzioni che verranno fuori, per un po’ di partite sarà così, almeno per quelle dove sarà squalificato. De Rossi è dispiaciuto più di tutti, lui è d’accordo con questo regolamento interno, è contento di partecipare a questo regolamento.

Avete perso troppi palloni in uscita nella seconda parte…
E’ un po’ quello che ci siamo detti, non capisco che cosa c’entri la difficoltà fisica con il giocare la palla a cinque metri. La difficoltà fisica è quando uno ti punta e tu non riesci ad opporti. Quando hai tu la palla, con il compagno a cinque metri e non scegli bene è più una questione di testa. Si deve avere una forza mentale, ci sono troppe divagazioni, quello lì è semplice da eseguire per dei giocatori di questo livello qui, ne abbiamo sbagliate veramente troppe dove potevamo imbastire delle ripartenze. Secondo me ci sono poche scusanti, bisogna registrarsi un attimino ed allinearsi a quello che deve essere il nostro modo di stare in campo. Il nostro grafico deve essere sempre verso l’alto, sennò poi diventa difficile e si può anche perdere. Loro hanno colpito anche un palo, noi abbiamo opposto poca forza, soprattutto mi garba poco questo atteggiamento un po’ distrutto quando si recupera palla, si lotta poco, c’è poco da fare.

SPALLETTI A SKY

Settimana complicata…
Dipende dall’atteggiamento legato alle situazioni. Di serate complicate ne possiamo passare più di una se questo è l’atteggiamento.

La Roma è solo una buona squadra?
Dobbiamo trovare un equilibrio mentale. Dobbiamo creare un attenzione più forte nella testa per seguire i nostri obiettivi. Bastano le prime due difficoltà e comincia a venirci il piedino. Hanno tutti il 36 di piede e non si riescono a fare giocate semplici., Poi è chiaro che gli altri prendono coraggio e sviluppano alcune situazioni anche se davanti hanno i giocatori della Roma.

Questa è una squadra che ha giocato in Europa. Perché non c’è mai una crescita mentale di certi giocatori che hanno giocato Champions, Europa League e Mondiali-Europei?
Per me sono poche le situazioni. Poi sto conoscendo delle situazioni su cui ci si va a lavorare. E’ un po’ legato alle qualità dei nostri giocatori. Salah strappa le partite e riesce a uscire da situazioni difficili. Poi gli giochi la palla addosso e non gli interessano. Lo stesso vale per El Shaarawy. Da una parte è la troppa qualità dall’altra un po’ di carattere. Bisogna di riempire la partita di un po’ di cose. Non solo quello che hai tu ma anche quello che ho io. A noi questo non ci riesce e dobbiamo migliorare sul carattere. Poi ogni tanto riesce e negli ultimi due minuti infatti abbiamo avuto delle occasioni. Dove noi abbiamo provato a vincere non andandoci giù il risultato avendo avuto 3 occasioni da gol. Quando c’erano più possibilità abbiamo recuperato la palla ma non la riuscivamo a giocarla. Non dipende dalla stanchezza.

Quanto è pesato levare la fascia a De Rossi?
Lo stesso De Rossi è contento ad aderire ad un regolamento.

C’è stato un accordo anche con il giocatore in privato?
E’ chiaro che De Rossi aderisce al sistema che bisogna avere all’interno dello spogliatoio. Io sono il primo che debbo avere delle regole. Poi i giocatori fanno uguale. L’ho detto prima a lui e poi alla squadra. Davanti alla squadra ho detto che dobbiamo pagare una penalità. Non solo Daniele, anche la prima ammonizione di Vermaelen lo è o l’espulsione di Emerson. In certe cosa si deve andare dentro.

Ogni tanto non farebbe bene anche giocare male e essere cattivi per portare a casa il risultato…
Quello per noi è più difficile. Lo si è visto anche in alcune partite dell’anno scorso dove si è pareggiato o si è vinto andando a rischiare di pareggiare perché ormai abbiamo quella dote lì. Ci si compiace un po’ di quello che ci dicono perché questa sera abbiamo lasciato al Cagliari l’opportunità di mettere certi palloni in area dove noi non abbiamo mai disturbato. E non capisco perché, a volte ci riesce altre volte no. Dobbiamo lavorare, però il nostro DNA è quello di giocare con qualità, quando l’abbassiamo giochiamo male.

Il gol di Strootman quanto vale? Abbiamo ritrovato un calciatore di livello europeo?
Vale molto. Abbiamo ritrovato un grande giocatore. Dzeko ha fatto un movimento straordinario aprendo sul secondo palo. Gli ha servito una palla su un piatto d’oro e meno male che ha fatto gol altrimenti avremmo perso la partita.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

C’è una difficoltà nel gestire il vantaggio?
C’è difficoltà se l’atteggiamento è questo, che smettiamo di giocare e non cerchiamo piu di far gol. A livello di gestione quando abbassiamo il livello delle giocate perchè non abbiamo quel carattere forte e perdiamo duelli a volte facili. Dobbiamo continuare quello che fa parte delle nostre qualità, ogni volta tentare di ribaltare l’azione e segnare.

Il cambio di modulo non può aver creato maggiori spazi al Cagliari?
Io devo fare delle scelte e quando non faccio risultato è giusto che ognuno pensi come vuole. Io ho più responsabilità di tutti gli altri, quando non si vince è cosi. A me non è sembrato cosi, anzi mi sembrava che si potesse rigiocare sulle ripartenze con le palle conquistate. Se poi sbagliamo palloni che gli abbiamo ridato diamo più possibilità al Cagliari.

Sul cambio di El sharaawy non stava bene il giocatore o è una scelta tattica? Può parlare di due punti persi o di uno guadagnato?
Mi hanno detto che l’allenatore può fare tre sostituzioni, quello è stato il primo, poi ne ho fatti anche altri e pensavo che i cambi potessero aiutare la squadra. Secondo me sono due punti persi, senza dubbio. Voglio che la squadra li senta come due punti persi.

Perchè ha operato questi cambi? Per dare più palleggio alla manovra, per esempio con Paredes?
Era per fare attaccare un po più alti Florenzi e Peres, perchè loro ci hanno messo un pò in difficolta sugli esterni per cui portando un centrale e un terzino a chiudere pensavo di limitare i cross del Cagliari, a sinistra l’abbiamo fatto bene a destra di meno. Ogni tanto ci è andato anche Nainggolan per cui ci siamo abbassati troppo, e abbiamo subito qualche cross di troppo. La partita si è giocata sulla non precisione quando si riconquista la palla. Non vedo perchè dopo il 2-2 si vadano a fare tre strappi dove si poteva vincere la partita anzichè farli prima. Sotto l’aspetto della corsa stiamo bene, è per forza un problema di testa che abbraccia il carattere, perchè caratterialmente a volte si vede che si abbassa il livello di lotta. Non siamo dentro quella solidità che un giocatore della Roma dovrebbe avere, perchè le partite passate non te le fanno giocare. I punti persi non si ritrovano più.

SPALLETTI A ROMA TV

Cosa succede in certi momenti alla Roma che dispone di giocatori di caratura internazionale?
Si possono avere giocatori di carattere internazionale però poi c’è il campo, ci sono gli episodi. Se certe cose non si fanno bene è segno che non siamo ciò che si dice, bisogna registrare qualche cosa. Se gli si fa fare 200 cross e non si accorcia su quelle palle è segno che dobbiamo fare di più. Abbiamo conquistato bene tante palle ma non ce le siamo giocate bene. Se si riesce a far vedere quello che si dice e si mette in pratica allora possiamo dire che abbiamo qualità, se non riusciamo vuol dire che a volte abbiamo qualità altre no.

La partita si poteva anche chiudere definitivamente…
In fondo alla partita siamo partiti tre volte e si poteva anche aver chiuso la partita perchè su quelle due-tre azioni finali potevamo vincere, per cui non vedo perchè non farle prima. Non si può concedere la riprova come abbiamo fatto stasera quando riconquistavamo palla.

Possibile che la squadra non riesce ad addormentare la partita?
Per quello che abbiamo visto stasera no, non riusciamo a gestire la partita. Stasera c’erano tutte le caratteristiche per poterla addormentare ma non si riesce. O si direziona in una zona sbagliata del campo, o si ha fretta, però per quello che abbiamo visto diventa difficile gestire la partita.

Questa difficoltà di gestire è derivata dal momento o non è nella caratteristiche della squadra?
Sono stato metà dello scorso campionato a dire che le mie scelte erano state fatte per gestire la partita, se noi diamo il pallino agli altri andiamo in difficoltà. Perchè non abbiamo il carattere dei lottatori sotto alcuni aspetti e perchè abbassiamo quello che è il nostro livello di possibilità. Allora dobbiamo tentare di prendere palla e cercare di far gol, perchè non sappiamo gestire la partita, si è visto. Quando ci proviamo ci abbassiamo troppo e ci mettono in difficoltà.

SPALLETTI A RAI SPORT

È un’occasione persa?
Si, sicuramente, abbiamo detto che dovevamo passare oltre alla sconfitta con il Porto perché altrimenti avere propositi per nuovi obiettivi importanti diventa difficile. Si era messa bene e poteva sembrare più facile sul 2-0 gestire la situazione ma invece è avvenuto il contrario, abbiamo smesso di giocare e soprattutto abbiamo sbagliato troppi passaggi.

Avete preso gol da Sau che non è molto alto…
Non è tanto l’altezza qui perché se ti va ad attaccare lo spazio alle spalle non contano i centimetri. Quello che diventa difficile da capire è perché in alcuni momenti sbagliamo delle cose così facili che dovrebbero far parte del nostro Dna, ci viene il piedino quando dobbiamo gestire la palla e di gol ne sbaglieremo tanti sempre perché siamo fatti così.

La scelta del capitano?
È stata una scelta di tutti. Io capisco che vi interessano delle cose che nemmeno dovrebbero far parte della partita. Tutti sappiamo che dobbiamo avere delle regole, io per primo, De Rossi per l’uomo che è condivide il fatto di aderire a queste cose. Ad ora non è il capitano della Roma e lui lo ha accettato con tranquillità. È una scelta mia perché nello spogliatoio sono io che ho rapporto con i giocatori, ma è una scelta della Roma.

Cos’è che non va in questa Roma?
Sicuramente dobbiamo fare dei passi in avanti, con la testa non siamo sull’obiettivo su quella che deve essere la nostra attenzione, perché proprio sul 2-0 quando ti si mette sul piano che preferisci con giocatori che ripartono bene e non si riesce a trovare due passaggi per mettere al sicuro il risultato è segno che c’è da lavorare soprattutto dal punto di vista di testa, perché poi sul 2-2 le abbiamo fatte. E allora perché non farlo prima? E non è stanchezza fisica, perché se recuperi palla e non riesci a passarla al compagno a 7 metri è segno che abbassiamo il livello di caparbietà, di carattere e personalità. Secondo me attraverso la testa diventa più facile arrivare all’obiettivo. Noi finiamo sempre sopra al livello in tutte le statistiche ma ci sono dei momenti in cui non accorciamo quando sta per esser messa la palla dentro e lasciamo libertà agli avversari di crossare oppure quando recuperiamo palla ci accontentiamo di buttarla via invece di tentare di renderla giocabile per il compagno e poi così gli altri prendono coraggio e vengono fuori i problemi. Dobbiamo avere una testa più forte, un carattere più forte e una solidità mentale più forte.

Riesce a cambiare il DNA di una squadra? Se non ce la fa lei…
Secondo me si bisogna riuscirci, perché poi abbiamo fatto vedere buone cose da quando sono qui. E’ chiaro che bisogna poi riempire la partita bene, bisogna mettere anche in campo altro oltre alle semplici caratteristiche. Io sono contento e fiducioso delle qualità che hanno i miei giocatori, ma è chiaro che il campo poi ha il suo valore e dice che dobbiamo registrare qualcosa dal punto di vista mentale.

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