Benatia resta un rebus

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IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Per una volta non servirebbe scomodare nemmeno la nota scrittrice Agatha Christie che amava ricordare come «un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza ma tre indizi fanno una prova». Nel caso di Benatia gli indizi si sprecano, mischiati a prove inconfutabili quali le dichiarazioni del difensore, del suo agente, senza contare la replica veemente di Sabatini, datata oramai 31 maggio. Eppure dopo l’acquisto di Mangala da parte del Manchester City (club che aveva raggiunto l’intesa con l’ex Udinese a 4 milioni a stagione) la permanenza del calciatore sembrava più vicina. Lui che garantisce ad un gruppo di tifosi di restare nella capitale, dopo aver firmato uno striscione che ne chiedeva la sua conferma, il club che fa trapelare a più riprese una serenità di fondo, le offerte di 38-40 milioni che latitano. Ci voleva la prima amichevole stagionale per ribadire invece che la situazione è la stessa di 45 giorni fa.

ERRORI E INDIZI
Torniamo a venerdì. Poco dopo le 13,30 viene diramata la lista dei convocati per l’amichevole contro l’Indonesia under 23. Figurano i nomi dei nazionali De Rossi, Pjanic e Gervinho mentre sono assenti quelli di Benatia e Iturbe. Un errore, può capitare. Nella vita non sbaglia infatti solamente chi non fa nulla. Pochi minuti ed ecco apparire i nuovi convocati: stavolta ci sono sia il difensore marocchino che il neo acquisto argentino. A questo punto la squadra parte e arriva a Rieti, scende dal pullman e inizia il riscaldamento. Garcia ha già in mente di dividere i 38 convocati in tre squadre che disputeranno ciascuna mezz’ora di gara. Benatia sempre presente dall’inizio del ritiro agli allenamenti (anzi va ricordato come a livello personale abbia iniziato almeno una settimana prima rispetto ai compagni, senza contare il lavoro svolto in Marocco con il preparatore Chinnici) dà forfait. Ufficialmente, comunica la società (che ha ufficializzato la sponsorship con Manpower, azienda che gestirà risorse umane e sicurezza allo Stadio Olimpico), per un colpo alla caviglia ricevuto nella seduta mattutina. Ieri pomeriggio è di nuovo in campo. Nessuno si offenderà se la sensazione è che sia il club che il calciatore hanno preferito non rischiare, rimanendo in una posizione d’attesa, aspettando l’evolversi della situazione. Perché azzardare il minimo infortunio in una situazione che appare ancora di assoluta incertezza? Comportamento comprensibile (e condivisibile) da entrambe le parti che però certifica una verità: la posizione di Benatia è ancora in bilico.

MATTIA E ADEM
E non sembra essere nemmeno l’unica all’interno di Trigoria. Se l’arrivo di Iturbe non ha lasciato indifferente Ljajic (sul serbo è forte l’interesse dello Shalke 04 e del Dortmund), gli ultimi movimenti che hanno visto protagonista a Trigoria l’agente di Destro (Vigorelli) – intermediario nell’operazione legata a Cole – l’insistenza con la quale sia in Inghilterra e ora dall’Africa continuano ad accostare Eto’o alla Roma, la volontà di Garcia di costruire un instant team per vincere lo scudetto in questa stagione, le voci che iniziano a circolare riguardo all’interesse di club stranieri (Tottenham) per l’ex centravanti del Siena, lasciano intendere come il mercato giallorosso sia ancora lontano dal poter esser considerato chiuso. Se tutto restasse invariato, basterebbe l’arrivo di Basa in difesa, quello (eventualmente) di Ferreira Carrasco in avanti e un terzino destro (Romulo?) per iniziare a pensare solamente al calcio giocato. Probabilmente, però, non sarà così. E l’idea piace poco a Garcia che vorrebbe invece avere la certezza di lavorare con la rosa che poi avrà a disposizione durante l’anno.

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