Zeman: “Pescara, scopri i loro punti deboli”

Corriere dello Sport (G.Febbo) – Un addio da ricordare. Il Pescara lo sta preparando con cura, sperando di non sfigurare. Quello di stasera contro la Roma sarà, infatti, l’ultimo appuntamento con una big, poi la squadra biancazzurra si congederà dal palcoscenico del grande calcio. Impossibile datare con precisione quando la retrocessione diventerà matematica, ma in fondo si tratta di un dato procrastinabile. Prima c’è questa sfida suggestiva da onorare, basandosi anche sul fatto che per la classifica degli avversari è comunque una tappa importante, quindi almeno per un giorno il Pescara sarà arbitro della zona Champions. Ieri, in conferenza stampa, il grande ex Zdenek Zeman ha tenuto a precisare che considera le emozioni un accessorio superfluo. «Per me è una partita come tutte le altre, mi auguro che ai giocatori dia gli stessi stimoli della settimana scorsa contro la Juventus». In quella occasione una prestazione dignitosa, ma senza sgambetto alla capolista.

Stasera ci si riprova con la vice (capolista), pur nella consapevolezza che per la Roma questo è considerato un impegno da “surplace” rispetto al prosieguo del calendario. «E’ normale che partiamo sfavoriti – spiega il tecnico boemo – così come sappiamo che per loro saranno più importanti le prossime partite. Cercheremo di scovare i loro punti deboli. Il mio senso di rivalsa? Insistete tutti su questo punto, ma io non ho nessuna rivincita da prendermi, vivo a Roma da 25 anni, sono stato bene quando ho allenato la squadra. Sono stati alcuni dirigenti che hanno avuto problemi con me, non io con loro». Con chi, invece, Zeman non ha mai avuto problemi è l’uomosimbolo della Roma, al secolo Francesco Totti. «Il più grande calciatore che ho allenato, ci sentiamo spesso. Anche questa settimana? Eh no – sorride – prima della partita gli avversari devono stare a distanza». Poi Zeman concentra le attenzioni sul suo Pescara, quello attuale e quello che verrà. «Questa non è una squadra mia, nel senso che non è stata costruita a misura del mio gioco. Finora in fase offensiva abbiamo fatto poco, io mi sforzo di mandarli dentro l’area, ma loro recepiscono a fatica».

Insomma, qualche discrasia c’è, eppure in molti dei biancazzurri, soprattutto tra i veterani, hanno espresso il desiderio di restare con Zeman pure in serie B, magari per chiudere in bellezza la carriera. Il maestro di Praga, però, non si lascia sedurre facilmente. «Lo dicono perché lo devono dire – ammicca sornione – in ogni caso fa piacere se sostengono di trovarsi bene con il sottoscritto, ma … per il futuro vorrei trovarmi bene anch’io!».

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