Zaniolo-Roma sarà come Zidane-Juve e Ibra-Inter? Dalle grandi cessioni spesso nascono grandi successi

La Gazzetta dello Sport (A. Vocalelli) – Ci sono momenti in cui, paradossalmente, siamo costretti a stupirci di fronte a chi dice la verità. Succede nella vita e ancora più fragorosamente nel calcio. La frase di Tiago Pinto su Nicolò Zaniolo (“Posso garantire che giocherà con noi l’anno prossimo? No, non posso”) ha avuto infatti un effetto scioccante: troppo sincera per poterla, diciamo così, registrare e – freddamente – analizzare.

In un mondo costretto spesso a nutrirsi di ipocriti annunci – per nulla convincenti e convinti -, di mezze bugie dispensate con un sorriso di plastica, o con la smorfia di chi finge di offendersi, basta poco per autorizzare qualsiasi tipo di ipotesi. Ma perché non ha detto che non lo cederà mai? Vuoi vedere che, segretamente, la Roma lo sta già trattando? Va tutto bene e ogni interpretazione, nella letteratura del calcio, è ammissibile.

Ma non sarà, banalmente, che Tiago Pinto ha detto una cosa addirittura scontata? Nel calcio di oggi – dove Leo Messi, piangendo, saluta il Barcellona a parametro zero – nessuno può fare promesse che non è in grado di mantenere sicuramente.

Perché il calcio insegna una cosa: certe cessioni fanno sempre soffrire, un po’ meno però se le contropartite – economiche e non – riescono a farti tornare il sorriso. Nel 2001 fece scalpore, impressione, l’addio di Zinedine Zidane alla Juve, clamorosamente smentito fino al giorno prima. Solo che con quei soldi arrivarono in bianconero Gigi Buffon, Lilian Thuram e Pavel Nedved.

Nel 2009, ma gli esempi potrebbero essere ancora moltissimi, l’Inter – allenata proprio da Mourinho – fece partire Zlatan Ibrahimovic per Barcellona. Con l’arrivo di Samuel Eto’o e di altri elementi fondamentali, finì come proprio lo Special One profetizzò a Ibrahimovic. “Vai a Barcellona per conquistare la Champions? Peccato, te ne pentirai. Perché perderai l’occasione di vincerla qui”.

Insomma, c’è tutto il tempo per fermarsi a vedere come finirà questa volta. Che cosa decideranno la Roma e Zaniolo. Senza agitarsi e accettando, come ha detto Tiago Pinto, che nessuno può prevedere il futuro. Semplicemente la verità. Una rivoluzione.

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