Vertice per lo stadio tra Pallotta e Raggi

Corriere dello Sport (R.Maida) – L’arrivo, il forfait, l’eliminazione. Non è stata memorabile la prima giornata romana del presidente Pallotta, che non si vedeva in zona da sei mesi (guarda caso il tempo di durata di una Conferenza dei Servizi) e aveva in programma di sostenere la rincorsa della Roma con il Lione. Un improvviso attacco di febbre lo ha bloccato in albergo, dopo il volo di due ore da Londra e l’ora aggiuntiva di trasferimento dall’aeroporto di Ciampino a Via del Babuino, nella solita stanza a due passi da Piazza del Popolo. Peccato, al di là di quanto è successo in campo che è costato un’altra bocciatura europea: l’Olimpico pieno di famiglie gli sarebbe piaciuto.

NASCOSTO – Forse perché non si sentiva al top, Pallotta ha evitato il contatto con i media. A Ciampino ha chiesto di essere prelevato sotto bordo, da un minivan nero con i vetri oscurati, proprio per non essere obbligato a rispondere alle domande. Qualcosa di simile è accaduto davanti all’hotel, che Pallotta ha raggiunto intorno alle 17.30 per riposare. Con un piccolo bagaglio a mano il presidente della Roma, accompagnato dal fido Alex Zecca, si è affrettato a scendere dal piccolo pullman ed è sparito all’interno della hall, sorvegliata dalla sicurezza dell’albergo.

L’INCONTRO – La speranza è che il paracetamolo abbia fatto velocemente effetto, dal momento che stamattina la sua agenda prevede una riunione molto importante: in Campidoglio Pallotta è atteso dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, per un aggiornamento sulla situazione dello stadio di Tor di Valle. Ormai è sempre più probabile che l’iter alla Regione debba ripartire da zero, con un’altra Conferenza dei Servizi che dovrà autorizzare l’apertura dei cantieri, ma Pallotta si augura di poter scongiurare l’ulteriore rinvio che, logicamente, allungherebbe di almeno un altro anno la realizzazione del complesso. Non è da escludere che chieda lumi anche a Nicola Zingaretti, presidente della Regione, che lo ricevette proprio a settembre in occasione dell’ultima visita italiana: un incontro a ieri sera non era stato fissato ma, considerando che Pallotta dovrebbe trattenersi per una settimana, potrebbe essere organizzato per lunedì o martedì.

TECNICO – Ma il viaggio di Pallotta servirà a capire anche altro. Qualcosa che interessa di più la squadra nell’immediato: l’allenatore in scadenza di contratto. E’ scontato in questo senso un confronto con Luciano Spalletti, che ancora non ha annunciato la sua decisione sul futuro. Resta alla Roma o se ne va? «Tutto andrà per il meglio, anche per quanto riguarda il rapporto tra il presidente e l’allenatore, ogni questione viene seguita con cura all’interno del club» ha detto ieri prima della partita Ricky Massara, che a sua volta sta cercando di capire dalle voci di Trigoria se sia realistico l’approdo di Monchi che metterebbe fine al suo breve mandato di direttore sportivo.

RAPPORTI – Il botta e risposta a mezzo stampa tra presidente e allenatore necessità comunque di un chiarimento di persona, nell’interesse della Roma. Ma Pallotta vorrà sentire anche i consigli di Francesco Totti, che non sta vivendo un tramonto di carriera felice e presto dovrà concordare un’exit strategy con la società: se non rinnova il contratto da calciatore e quindi smette, il contratto di sei anni da dirigente lo tiene al riparo da sorprese ma non stabilisce il ruolo da occupare all’interno dell’organigramma. Totti, ieri gettato nella mischia nel disperato finale, chiede una posizione operativa e non puramente rappresentativa e, probabilmente, lo ripeterà in questi giorni al presidente.

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