La moglie di Veretout: “Onore alla Roma per le donazioni, mi riempie d’orgoglio. Jordan non dorme mai dopo una sconfitta”

Pagine Romaniste (D.Moresco) – Account Instagram privato, pochi follower e una riservatezza straordinaria. Sabrina Merlos, moglie di Jordan Veretout, non ama essere sotto i riflettori. Conduce la sua vita con una semplicità disarmante. Per chi è vicino a questo mondo è una rarità. Sabrina, assieme al centrocampista ed alle loro figlie, si è trasferita da Firenze a Roma in estate dopo un lungo tira e molla con il Napoli. L’abbiamo intervistata telefonicamente ed ecco cosa ci ha raccontato:

Ciao Sabrina. Come procede il vostro ambientamento a Roma?

Molto bene. Mi piace tantissimo, è una bellissima città. C’è sempre il sole ed è piacevole. La cosa più importante è che si trovi bene la mia famiglia. Mio marito gioca in una grande squadra e sono molto felice per lui.

Roma è una città bellissima per i calciatori, ma anche per le mogli. Ci racconti un po’ la tua vita?

Io ho una vita normale. La mattina porto la bambina a scuola, poi torno a casa e mi occupo dell’altra piccola. Sono quasi sempre a casa, essendo un po’ riservata cerco di uscire poco e di rimanere con la mia famiglia.

Com’è stato l’impatto con la città?

Molto positivo. L’inizio è stato difficile, soprattutto perché abbiamo dovuto dormire in hotel per due mesi, in attesa di trovare una casa. Piano piano ci abbiamo preso l’abitudine e siamo davvero molto felici di essere a Roma.

Tu e Jordan state insieme da più di dieci anni. Ti va di descrivercelo?

Ci siamo conosciuti all’età di 14 anni. E’ una storia lunga, ma bella. Jordan è una grande persona con un cuore enorme. Gli piace sempre ridere e fare scherzi, sono pazza della sua personalità. E’ veramente una persona buona, sono felice di averlo dentro la mia vita e che sia lui il papà delle mie figlie.

Come cambia l’atteggiamento di Jordan dopo una vittoria o una sconfitta?

Il suo atteggiamento cambia totalmente in meglio quando vince! Dopo una sconfitta non dorme mai. In realtà non lo fa nemmeno dopo una grande vittoria per quanto è felice.

L’Italia sta passando un periodo difficile. Come si vive l’isolamento a casa Veretout?

Da 10 giorni siamo a casa e la situazione è un po’ pesante. Menomale abbiamo un giardino e possiamo uscire. Penso alle persone che vivono in un appartamento e mi immagino quanto possa essere difficile per loro. Dobbiamo tenere duro per l’Italia e per la salute di tutti noi. Restiamo a casa e aspettiamo che passi questo periodo così difficile.

Ti inorgoglisce la Roma in prima fila per il sociale con le campagne per donare agli ospedali?

Si, tanto. E’ molto importante che ci siano gli aiuti per chi ne ha bisogno. Tutti possiamo e dobbiamo dare una mano. Non è obbligatorio per una società di calcio cercare di raccogliere fondi e donare direttamente agli ospedali, ma lo hanno fatto. Onore alla Roma, davvero.

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