Verdetti sospesi

garcia mihajlovic

Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Una vecchia legge degli spaghetti western dice: quando l’uomo con la pistola incontra l’uomo con il fucile, l’uomo con la pistola è un uomo morto. Sergio Leone, però, non ci ha detto cosa succede quando si incontrano due uomini con la cerbottana. L’ipotesi più probabile, dopo aver visto il triste Roma-Milan di ieri sera, è che finisca 1-1. E che ciascuno si tenga i suoi problemi. Due squadre guidate male e costruite malissimo hanno giocato un tempo a testa e trovato un punto che non serve a nessuno e tiene in vita, artificialmente, sia Mihajlovic che Garcia. In realtà il primo tempo del Milan sarebbe da licenziamento e il secondo della Roma da esilio, ma gli errori di chi ha costruito le squadre sono talmente enormi che sarebbe vile dare tutte le colpe agli allenatori. Galliani si è preso anche ieri gli insulti degli ultrà rossoneri, Sabatini avrà sentito i fischi a fine gare degli spettatori giallorossi, che allo stadio sono sempre di meno perché la società di James Pallotta li sta allontanando uno a uno con prestazioni imbarazzanti ma, ancor di più, con una spocchia in nessun modo giustificata dai risultati raggiunti.

Chi vuole può provare a consolarsi con i primi 15 secondi della partita, quando a una prodezza del baby Sadiq (classe 1997) ha risposto con una grande parata il super baby Donnarumma (classe 1999): è stata la cosa migliore del match. Nel primo tempo il Milan ha inventato l’anti-difesa sui calci piazzati e trasformato Ruediger in Beckenbauer. Al 4’, su punizione di Pjanic, nessuno marca il tedesco, che appoggia di sinistro in rete. Al 20’ la stessa ditta opera su calcio d’angolo: l’incornata di Ruediger viene deviata da Donnarumma sulla traversa con una manata-miracolo. Nel primo caso Zapata e Bacca tengono in gioco tutti e Abate è in ritardo ma senza colpa sul tedesco, che segna anticipando anche Gervinho. Nel secondo caso è Romagnoli che si fa anticipare in modo secco. È vero che la Roma poteva raddoppiare nel primo tempo — oltre alla traversa di Ruediger, una «mozzarella» di Iago Falque a porta spalancata che un vero giocatore di calcio avrebbe trasformato in gol — ma anche che i giallorossi sono scomparsi nella ripresa. Kucka ha pareggiato di testa sfruttando uno schema semplice ma efficace, cioè la palla alta dalla parte di Florenzi che non è e non sarà mai un terzino. Nell’occasione è stato travolto da Kucka.

E sempre lo slovacco, su azione del redivivo Boateng, ha sparato fuori a porta vuota il 2-1 che avrebbe condannato Garcia. Ma forse la pena peggiore è proprio l’indecisione. I giallorossi hanno finito con in campo Totti, Castan, De Rossi e Salah in condizioni fisiche inadatte. La gestione medica e atletica (infortunati anche Manolas e Nainggolan), voluta personalmente da Pallotta, è disastrosa. Il Milan ha lasciato un’immagine migliore, ma lontana da ogni illusione. Mihajlovic, comunque, si giocherà la panchina mercoledì in Coppa Italia, contro il Carpi. Poi, mercato per tutti sull’asse Galliani-Sabatini-Preziosi, che ha già indebolito ad agosto tutt’e e tre le squadre. Ma c’è sempre tempo per peggiorare.

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