Un’altra inchiesta sullo stadio della Roma

Sono in totale tre le indagini della Procura sull’iter autorizzativo del nuovo stadio della Roma, che si sommano ai due filoni che hanno portato all’arresto dell’ex presidente di Acea Luca Lanzalone e dell’ex presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito. I fascicoli sono partiti dalle denunce presentate tra giugno e luglio 2018 dall’architetto Francesco Sanvitto per conto dell’associazione Tavolo della Libera Urbanistica. La prima ipotizza il reato di abuso d’ufficio contro ignoti ed è stata affidata al pm Barbara Zuin, lo stesso magistrato che ha chiesto il rinvio a giudizio di Parnasi. Al centro dell’indagine il conteggio delle cubature e il rischio dissesto idrogeologico, che secondo Sanvitto renderebbero illegittima la variante urbanistica. C’è poi il fascicolo che vede la sindaca Virginia Raggi indagata per abuso d’ufficio in relazione alle procedure scelte dal Campidoglio per la pubblicazione del progetto del nuovo stadio. La Procura ha a disposizione sessanta giorni per portare a termine gli ulteriori accertamenti investigativi. Il direttore generale del Campidoglio Francesco Giampaoletti, ascoltato nei mesi scorsi come persona informata sui fatti, aveva difeso l’operato della Raggi, precisando che il passaggio in assemblea capitolina sarebbe stato effettuato successivamente, se non fosse intervenuto l’arresto di Parnasi. C’è infine una terza denuncia che verte su un’ipotesi di bancarotta fraudolenta contestata alla società Sais, che ha venduto il terreno di Tor di Valle all’Eurnova. Questo fascicolo vede indagato il costruttore: secondo l’accusa il passaggio di proprietà avrebbe contribuito al dissesto della Sais, dichiarata fallita un anno dopo. Lo riporta Il Tempo.

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