Un ritorno speciale. Battaglie e trionfi, così il Mou interista è diventato leggenda

La Gazzetta dello Sport (F.Conticello) – Mai calendario è stato tanto atteso: quando cadrà Inter-Roma? Nel San Siro nerazzurro tornerà un padre, un imperatore. Sarà la prima volta da avversario e su un’altra panchina italiana. Mourinho sfida il padrone di casa, un carissimo nemico con lo scudetto sul petto: Antonio Conte. Di fronte alle trappole dialettiche di Jose, Antonio è caduto come tanti prima di lui. Comunque andrà quella sera non ci si annoierà di certo, ma nulla potrà toccare l’amore cosmico tra il portoghese e gli interisti. La sua avventura è iniziata con un milanese: “Non sono un pirla” e si è chiusa con le lacrime e l’abbraccio a Materazzi dopo la Champions League vinta. Il primo contatto nel 2008 con Moratti e subito Mou si è sentito a casa. La Champions sfugge malamente il primo anno in cui Josè comincia a prendere le misure all’Italia. In campo costruisce una squadra forte a misura di Ibra, fuori incendia le polveri.

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Punge soprattutto la Roma che finirà con “zeru tituli. Si accontenta dello scudetto, ma dopo l’eliminazione dalla Coppa nasce la sua Inter d’acciaio. Nell’incrocio di mercato che porta Ibra al Barcellona ed Eto’o in nerazzurro c’è tutto. L’attaccante si massacrerà di fatica per stare ai suoi ordini. E poi anche Milito e Snejder. L’anno della Champions inizia con “il rumore dei nemici“. In Italia un corpo a corpo con la Roma di Ranieri. In Europa, invece, la risalita a Kiev quando l’Inter sembrava ormai spacciata. Da lì la cavalcata verso il Triplete.

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