Udine vietata, bufera a Roma

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo-R.Maida) – La trasferta di sabato a Udine è stata vietata ai tifosi della Roma. La Prefettura del capoluogo friulano ha ufficializzato il divieto per i sostenitori giallorossi per la prossima partita di campionato contro l’Udinese. Non sarà possibile per i tifosi residenti nel Lazio acquistare i biglietti per la trasferta. Una decisione presa in seguito agli incidenti di nove giorni fa a Verona, quando in seguito a scontri tra le due tifoserie che hanno preceduto la partita, ventuno sostenitori giallorossi hanno ricevuto il Daspo.

MOTIVAZIONI – La nota della Prefettura di Udine spiega le ragioni del provvedimento, adottato «per preminenti ragioni di tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica». E’ stato anche sottolineato che «la Questura di Udine, a sostegno e conferma delle determinazioni del Comitato di Analisi per la sicurezza delle manifestazioni Sportive, elenca una serie di eventi sportivi nazionali e internazionali che provano la pericolosità del tifo organizzato romanista, con particolare riguardo a quello proveniente dalla Capitale e dalla Regione Lazio, non soltanto prima e dopo l’evento sportivo ma anche lungo gli itinerari delle trasferte». Erano anni che non si verificavano disordini in occasioni delle partite della Roma, tanto che il mese scorso, dopo tanti anni, erano state tolte le limitazioni territoriali per l’acquisto dei biglietti in occasione di Inter-Roma. Una decisione che ha scatenato la reazione dei tifosi giallorossi.

IL LEGALE – L’avvocato Lorenzo Contucci, tifoso giallorosso da sempre, difende i diritti dei ragazzi della Curva Sud, che a volte sono stati multati anche per un semplice cambio di posto. Contucci contesta il provvedimento: «Le persone responsabili dei fatti di cronaca di Verona sono state arrestate e “daspate” una volta liberati. Hanno un provvedimento di divieto di accesso. E’ sbagliato fare riferimento ad altre questioni precedenti. Purtroppo si va avanti con la solita logica, l’Osservatorio non dovrebbe essere il giudice sportivo delle tifoserie, ma dovrebbe stabilire se la prossima è una partita a rischio. Quella di Udine non lo è, da decenni ci sono rapporti cordiali tra le due tifoserie, si incontrano amichevolmente prima e dopo la gara. Non può essere una partita a rischio, come magari sarebbe quella di Bergamo». Contucci non è deluso soltanto dall’iniziativa del Viminale. Si sarebbe aspettato un’ordinanza diversa anche da Udine: «Il Prefetto non deve punire, ma prevenire. Si potrebbe fare ricorso al Tar, ma non ci sono i tempi».

I PRECEDENTI – La lista dei casi a cui fa cenno il Prefetto friuliano nell’ordinanza, con tanto di un documento ufficiale riferibile al collega della provincia di Milano, parte addirittura dal novembre 2016, citando gli incidenti di Bergamo con l’Atalanta, ed elenca una serie di reati in ordine sparso: gli scontri capitati sia a Londra (un arrestato romanista) sia a Roma con i tifosi del Chelsea aggrediti nottetempo in un pub del centro; i furti denunciati negli autogrill sempre in coincidenza con le trasferte della Roma a Bergamo, Milano, Torino e Genova.

ECCEZIONI – Il provvedimento ha carattere regionale. Colpisce cioè i soli residenti nel Lazio, dove secondo la nota della Digos si anniderebbero le sacche più violente e incivili del tifo romanista. Il settore ospiti sarà invece aperto ai tifosi romanisti della zona e di tutto il nord Italia, che si presenteranno comunque alla Dacia Arena.

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