Troppi ritardi. Così cresce la sfiducia

Tuttosport (S.Salandin) – Certo, il problema immediato è mantenere il secondo posto. Sì, vabbé: qualche inguaribile ottimista a Roma ancora continua a sperare nel “miracolo scudetto (se la Juve qui, se la Juve là…) ma il realismo suggerisce appunto di guardarsi le spalle dove, a soli due punti di distanza, c’è un Napoli che nelle ultime giornate ha messo in mostra una “gamba” decisamente migliore rispetto a quella dei giallorossi. La zavorra della Roma, però, non sta tanto nelle gambe quanto nella testa dei giocatori: è l’incertezza che circonda il futuro tecnico del club a far mancare punti di riferimento.

In attesa di un ds (Monchi, ex Siviglia, non è ancora arrivato ma la sua ombra di fatto depotenzia il ruolo di Massara), e con Spalletti più fuori che dentro, è inevitabile che sia carente la fase progettuale in vista della prossima stagione. Non è un caso che vi siano problemi per i rinnovi (quello di De Rossi) e che alcuni elementi di primo piano stiano valutando le offerte di altri club. Così quello di difendere il secondo posto è solo la punta dell’iceberg che può far naufragare la Roma: si chiama programmazione.

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