Trapattoni: «Gli impegni nelle coppe decideranno lo scudetto. La Roma? La novità di Di Francesco porta qualche rischio iniziale»

Giovanni Trapattoni, ex allenatore dell’Italia, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Messaggero. Il tecnico italiano ha parlato della prossima Serie A e anche della Roma. Queste le sue parole:

Mister Trapattoni, si aspettava un’altra finale persa dalla Juventus?
«Quando la Juve perde fa sempre notizia. Tutti vogliono batterla e danno quindi il meglio delle possibilità. Nella circostanza ha trovato la Lazio, fisicamente più preparata, motivata e tatticamente perfetta, che ha meritato la Supercoppa».

Per lo scudetto sarà ancora tutti contro i bianconeri?
«La Juve ha nel dna la vittoria ma i rivali sono numerosi, agguerriti e attrezzati per interrompere il loro dominio. Prevedo una bella sfida per il titolo, molto incideranno le Coppe».

Chi sarà la rivale più accreditata dei campioni d’Italia?
«Dico Napoli. Cerca di nascondersi però, sotto sotto, ci crede ed è giusto perché Sarri ha un organico di assoluta qualità e, soprattutto, a Napoli ci sono quelle motivazioni che possono fare la differenza».

La Roma le sembra in ritardo?
«Il calcio d’agosto non offre quasi mai indicazioni certe ma la novità della panchina porta qualche rischio iniziale».

Meglio l’Inter o il Milan?
«I nerazzurri hanno cambiato poco però hanno un nuovo allenatore, che indurrà i calciatori a dare il massimo per trovare posto. I rossoneri hanno rinnovato tantissimo e dovranno affrontare la Coppa. Partiranno alla pari, dietro Juve, Napoli, Roma e Lazio».

Come giudica le operazioni di mercato internazionale, scandite da cifre folli?
«Il calcio ha preso una deriva pericolosa, perché girano valutazioni fuori dalla realtà. Soltanto Messi può valere tanto. Ricordo che, quando chiesi all’avvocato Agnelli di acquistare Platini, mi rispose:”Mister ho mille cassaintegrati, non posso spendere questi soldi…” Dopo qualche tempo decise di acquistare il francese ma a un prezzo più basso».

L’Italia andrà al Mondiale?
«La strada è in salita però, nelle sfide decisive, gli azzurri si esaltano. In Spagna servirà un’impresa, bisognerà crederci».

Le manca il calcio attivo?
«Certo. Guardo tante partite in tv per tenermi aggiornato e, quando vedo qualche errore tattico, bacchetto i giovani colleghi».

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