Tra Roma e Sampdoria un romanzo d’autore

Totti-Cassano

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Alla fine Spalletti abbraccerà Montella, Vincenzino andrà da Totti e farà lo stesso e il capitano giallorosso si scioglierà e saluterà anche Cassano come ai bei tempi, quando erano una coppia che faceva sognare la Capitale. RomaSampdoria sembra quasi un romanzo, un microfilm da srotolare per poi fermarsi su alcune istantanee. Quelle che hanno fatto un po’ la storia della prima Roma spallettiana. Ma non solo.

LA PRIMA VOLTA – Tanto per dire, stasera sarà la prima volta in cui Montella sfiderà Spalletti da allenatore. Proprio lui, che è stato il suo ultimo tecnico quando Vincenzino (nell’estate del 2009) decise di lasciare il calcio giocato per dedicarsi alla panchina dei Giovanissimi Nazionali della Roma. «Oltre che colleghi, con Luciano siamo anche amici — dice il tecnico della Sampdoria —. È stato il mio allenatore e conosciamo pregi e difetti l’uno dell’altro. La Roma si è rinforzata e può giocare in più modi, Spalletti è abile in questo. Ma possiamo giocarcela ». Lo sa anche Spalletti. Che infatti poi non è che si fidi moltissimo. Un po’ per le continue condizioni di emergenza (anche se stavolta recupera Digne, Florenzi e Dzeko), un po’ per il valore di Montella. «Troveremo un avversario difficilissimo da affrontare — dice l’allenatore della RomaMontella? Colpisce la sua qualità, l’equilibrio delle sue squadre. Avrà un futuro importante, ne sono certo». Ne era certo anche venti anni fa, quando ad Empoli Spalletti era alla fine della sua carriera da centrocampista e Montella all’inizio della sua da goleador. Insieme giocarono poco, poi Luciano diventò il tecnico di Vincenzo. Proprio come alla Sampdoria nel 1998-99 ed alla Roma dieci anni fa. Quel Montella era al crepuscolo, tanto che Spalletti voleva addirittura provarlo da trequartista, prima dei prestiti al Fulham ed alla Samp.

QUANTI INCROCI – Ma Spalletti stasera ritroverà anche Antonio Cassano, uno con cui le scintille si sprecarono. «È incredibile come il lavoro di un gruppo di trenta persone possa rischiare di essere rovinato da una testa di cazzo, cioè me», scrisse nella sua autobiografia Fantantonio parlando della Roma di Spalletti. Una prima scintilla ci fu a Castelrotto, quando Cassano teneva il volume dello stereo troppo alto durante le sedute in palestra. La seconda quando Spalletti gli tolse i galloni di vicecapitano. A gennaio arrivò la separazione, con Cassano al Real Madrid. Il talento di Bari, di fatto, aveva già «divorziato» da tempo con Totti, dopo che Francesco l’aveva preso sotto la sua ala protettrice appena sbarcato a Roma. Poi litigarono per questioni private e iniziò un momento di lunga freddezza. Oggi si parlano, anche se l’indifferenza è la base del loro rapporto. Esattamente il contrario di quello che Totti vive con Montella. I due erano amici dentro e fuori il campo e lo sono rimasti, anche quando Montella ha allenato Francesco. Del resto, in ogni romanzo ci sono storie d’odio e d’amore. Roma-Sampdoria riparte anche da qui…

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