Totti vuol chiudere in gloria: «Se vinco il titolo smetto»

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La Gazzetta Dello Sport (A.Pugliese) – E se proprio ce ne fosse stato bisogno, a rimarcarglielo ci hanno pensato alcuni tifosi giovedì, nell’appuntamento di Madonna di Campiglio: «A Lucia’, Totti non si tocca: lui è il capitano, la storia della Roma». Spalletti ha sorriso e incassato egregiamente, districandosi poi bene anche subito dopo, quando gli hanno chiesto: «Meglio allenare Totti a 20 o 40 anni?». «Meglio Totti capitano», ha risposto uscendo dalle sabbie mobili. E ha ragione, perché anche nei momenti in cui è stato in penombra, con quel problemino al flessore della coscia destra, Totti è stato il vero catalizzatore dell’universo giallorosso. Tutto il resto sembra ancora contare relativamente, nonostante quei quasi 40 anni. O, almeno, non può competere con la passione che ancora genera anche solo un suo passo rispetto alle rincorse di tutti gli altri.

VIAGGIO DI NOZZE – E anche ieri, con Totti in campo per la doppia seduta, la gente è tornata ad entusiasmarsi. «Daje capità», «Sei un extraterrestre» e «Provaci ancora», alcuni slogan. E lui ci proverà, perché sa che può ancora dare molto. Un po’ come la gente ieri sera ha provato a fargli sentire tutto l’amore che prova per lui nell’ultimo appuntamento serale del ritiro di Pinzolo e di fronte a più di mille persone. «È sempre speciale vivere questi momenti, è l’amore che ricevo da 25 anni – dice lui – il mio viaggio di nozze con la Roma? Lo farei a Trigoria, è sempre stata casa mia, ci sono cresciuto e ci morirò. Sono stati 25 anni di cose belle e brutte. Ho cercato di portare i colori della Roma il più in alto possibile: a volte ci sono riuscito, altre no. Ma sono felice così».

FORSE CONTINUO Totti poi ha regalato il colpo, come sempre. E a chi gli chiedeva quando sarebbe tornato in mezzo alla gente, da tifoso, ha risposto: «Tra un paio d’anni. Ma se vinco lo scudetto quest’anno, smetto. Anche perché la panchina non mi piace e se continuo qualcuno storce la bocca». E se avesse ragione Spalletti… «Ma dobbiamo essere onesti, vincere lo scudetto è difficile, la Juve è più forte. Dovessi scegliere tra 10 anni in meno e lo scudetto scelgo gli anni in meno, così lo scudetto lo rivinco sicuro…».

GYOMBER E… – Poi Totti ha regalato altre pillole. Prima il tormentone giallorosso su Gyomber (chiamato in diretta dalla piazza, sulle note di Ymca dei Village People), gli scherzi a MexesA Brunico con un rospo in camera quasi si buttava dal terzo piano»), una telefonata commovente con l’ex massaggiatore Giorgio RossiIl numero uno della Roma per 50 anni, senza di lui sarebbe stato il declino») e quel «Piccolo grande amore» di Baglioni dedicata a Ilary. Già, la famiglia. «Mio padre è malato, con il camper mi segue anche in Europa. Christian mi somiglia, Chanel è la mia fotocopia, non serve la prova del Dna. Isabel? Bellissima: 3/4 di Ilary e i miei occhi. Sono possessivo, invece di una squadra di calcetto aprirò un’agenzia di vigilanza». E poi il rifiuto dei social network, l’odio per i fornelliAl massimo ho fatto due uova»), l’amore per il padel, Candela meglio di Cassano come compagno di viaggio e il motorino invece della Ferrari. Chiusura sui più forti: «Messi e Ronaldo. Un’altra cosa rispetto a me. Ma Messi è il migliore».

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