Totti, un viaggio nel tempo

Il Messaggero (U. Trani, A. Angeloni) – Le lacrime di Francesco Totti, seduto dentro lo spogliatoio dell’Olimpico, chiudono la serie dedicata alla sua carriera. Sono da attore, però. L’interpretazione di un pomeriggio che ha vissuto sul serio e fino in fondo solo quattro anni fa. Identiche, quindi, a quelle del 28 maggio del 2017, il giorno tribolato del suo addio al calcio. Il sorriso riappare all’improvviso, quando si presenta il presidente, nella pancia dello stadio, per offrirgli un altro anno di contratto. Il sogno che non si è mai avverato.

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Come un ragazzino, al Capitano sorridono gli occhi in quella scena che avrebbe voluto vivere e davvero e che invece è rimasta solo nei suoi pensieri di quarantenne costretto a lasciare il calcio. “Guardi che firmo, eh”, sorride al presidente, che gli propone il contratto dei sogni. È spontaneo e al tempo stesso triste. Anche perché poi entra in campo per la stagione 2026-2027, l’annata del centenario della sua Roma. La macchina del tempo che gli regalò il nemico Spalletti la sera del suo compleanno al festa al castello di Tor Crescenza lo ha accompagnato nell’anno che verrà.

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