Il Messaggero (V. Arnaldi) – Un calcio pulito, fatto di grande gioco e poche – attentamente pesate – parole. E calciatori umili, senza capricci, pronti a fare pienamente squadra e sempre rispettosi del pubblico. Era una visione chiara quella di Agostino Di Bartolomei, giocatore simbolo della Roma, poi lasciato ai margini dal mondo del calcio e morto suicida. A raccontare il personaggio e i suoi valori, attraverso la memoria di un tifoso della Roma, ex ultrà anni ’80, amico d’infanzia di Agostino, è Ago, Capitano Silenzioso di e con Ariele Vincenti; oggi in scena alle 18 – ultima replica – al teatro Tor Bella Monaca.
