Corriere dello Sport (J. Aliprandi) –  Silenzioso e riservato da presidente, scatenato e spericolato invece da pilota. Il vero Dan Friedkin probabilmente è un insieme delle due personalità, quello che ieri a Pratica di Mare è salito sul suo P-51 Mustang per i cento anni dell’Aeronautica Militare, si è esibito con l’Horsemen Flight Team in acrobazie mozzafiato e che poi è stato quasi un’ora sotto al sole cocente per firmare autografi ai tifosi e regalare maglie della Roma davanti al suo box privato a bordo pista.

Tuta da volo addosso, patch sulla spalla con il logo della Roma, stemma naturalmente degli Horsemen e cappellino con la scritta “AS Roma”: i 34 gradi non lo hanno fermato dopo la sua esibizione alle 14.15, così dopo essere sceso dall’aereo con il casco sotto al braccio – in vero stile Hollywood – si è letteralmente scolato una bottiglia d’acqua per idratarsi, ha mangiato un po’ di frutta per recuperare le energie – e poi si è diretto dai tifosi.

E “Top Dan” non si è neanche sottratto ad alcune domande sulla Roma. In primis, quella su Mourinho. A chi gli chiedeva di farlo restare nella capitale – sebbene adesso non ci siano dubbi, almeno per la prossima stagione – Friedkin ha risposto: “He’s a great guy, and a great coach”. È un grande uomo e un ottimo allenatore. Non c’è stato bisogno della traduzione per i romanisti presenti accanto a lui, né quando ha risposto a un altro tifoso che gli chiedeva se fosse felice di Mourinho: “Oh yeah”. Insomma, Friedkin – quello vero, pilota e presidente – si è detto soddisfatto dell’operato dello Special One. Il famoso incontro con il portoghese per pianificare il futuro è arrivato a due giorni dalla partenza del tecnico per le vacanze, con un rapido scambio di battute a Trigoria.

Ora, se abbia detto tutta la verità questo lo può sapere soltanto Dan. Di certo il rapporto tra presidente e allenatore andrà avanti anche la prossima stagione per cercare di portare a casa un altro trofeo e il quarto posto che vale la Champions. Friedkin ha nostalgia dei festeggiamenti, lo ha dimostrato ieri quando dopo aver scattato un selfie ha notato un particolare salvaschermo del telefono.

Il tifoso aveva un’immagine dei festeggiamenti a Tirana: “La vittoria della Conference è stata fantastica. Fantastica, davvero fantastica (sì, lo ha ripetuto due volte, ndr). Una cosa incredibile”. Dan ha assaporato i festeggiamenti di un trofeo nella capitale, quei centomila tifosi che hanno osannato squadra, staff e presidenza tra Terme di Caracalla e Colosseo. Un bagno d’amore unico, una folla che lo ringraziava mentre lui dal pullman scoperto scattava foto e si godeva lo spettacolo. E adesso ne vuole ancora, vuole vivere altre di quelle emozioni, quella che il Siviglia Taylor gli hanno negato a Budapest.

Almeno una cinquantina di selfie e autografi sui cappellini, sulle magliette della Roma (sia rosse che bianche) che ha regalato ai piccoli tifosi. Con garbo, simpatia e quella solita eleganza che lo contraddistingue. “Forza Roma, sempre”, ha ripetuto in italiano ai tifosi romanisti. Poi le firme sui fogli o le locandine dei cento anni dell’Aeronautica militare: “Forza Roma, Dan Friedkin”.