Terzo appuntamento con il diario Instagram di Di Livio: “Dobbiamo stare sul pezzo e non possiamo permetterci cali di concentrazione”

di livio

Terzo appuntamento con il diario del RomaTour per Lorenzo Di Livio. Attraverso il profilo Instagram ufficiale della società, il giovane giocatore giallorosso ha raccontato nuovamente parte del ritiro dopo il secondo episodio. Queste le sue parole:

Un saluto da Boston da Lorenzo Di Livio. Ecco il terzo episodio del mio diario del #RomaTour. Per un giovane che passa dalla Primavera alla prima squadra l’importante è fare attenzione alle piccole cose e ai dettagli: non puoi sbagliare di un millimetro che subisci un contropiede o un’azione pericolosa. Dobbiamo stare sul pezzo e non possiamo permetterci cali di concentrazione. Spalletti, in questo, è sicuramente uno che sa spiegare le cose nel migliore dei modi e approfondisce ogni situazione di gioco: commenta tutte le azioni durante l’allenamento, perché vuole farti capire il motivo di certe scelte sul campo e per un giovane è molto importante. A volte, se il mister vede che non abbiamo afferrato il concetto a fine lavoro ci prende da parte e ce lo rispiega. Avere un allenatore disposto a spiegarci con questa cura i dettagli è un privilegio.  Ieri faceva molto caldo e in mattinata abbiamo svolto una prima seduta atletica e un potenziamento sulle gambe. A queste temperature si fa fatica, si perdono tanti liquidi, ma bisogna anche considerarlo come un allenamento mentale: devi abituarti a restare sempre concentrato nonostante il clima e l’ambiente.  Anche oggi c’è stato spazio per uno dei miei momenti preferiti: il calcio-tennis. Credo sia il miglior modo per chiudere una seduta di allenamento. Ti rilassa molto, ti diverte e c’è anche un po’ di sfottò. Dopo la sessione pomeridiana abbiamo fatto una gara con lo staff tecnico e ci hanno battuto: hanno fatto valere l’esperienza?. Io, Soleri, D’Urso e Marchizza abbiamo perso contro Pane, Andreazzoli, Baldini e…Eros De Santis! Già, il nostro compagno ha fatto il furbo e si è messo a giocare con i più grandi…“.

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