
Il Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo – R.Maida) – I giocatori della Roma non stanno in piedi. Reggono un tempo e poi calano, hanno meno forza nelle gambe rispetto ai giocatori avversari. Anche se si tratta di quelli del Verona, ultimi in classifica e senza una vittoria in campionato. I limiti atletici erano emersi con Garcia e sono stati confermati nella prima partita con Spalletti. Il tecnico toscano ha accettato di lavorare con Norman e Lippie, i preparatori voluti da Pallotta, e sa che a questo punto della stagione è difficile invertire la rotta. «Se si va a toccare la preparazione i tempi diventano troppo lunghi. La testa e la qualità tecnica richiedono un lavoro più breve da fare, dobbiamo concentrarci su questo». Quello che è emerso tra gli addetti ai lavori in questi primi sei mesi di allenamenti è che i preparatori voluti da Pallotta si affidano a metodi di lavoro diversi da quelli che utilizzano i colleghi in Italia. Poco lavoro sulla forza, l’allenamento in palestra si svolge su macchinari consigliati da Norman ma diversi dalle macchine isotoniche (quelle tradizionali da palestra che non prevedono uso di manubri, pesi o elastici). Ora bisognerà vedere come questa filosofia di lavoro si abbinerà alle idee di Spalletti, abituato a lavorare molto sul campo, pur senza trascurare la palestra per gli esercizi di forza. Il nuovo tecnico ci metterà qualcosa di suo. Norman è arrivato a Roma con un curriculum importante, è stato il preparatore della Germania campione del mondo e ha allenato anche al Bayern. Ed Lippie ha avuto una esperienza nel basket ed è stato il preparatore personale di Pallotta. Ma il loro arrivo non ha migliorato la situazione infortunati. La Roma ha grosso modo gli stessi (molti) infortuni muscolari della passata stagione. E quasi tutti riguardano i flessori.
RIVOLUZIONE – La staff tecnico alla fine della scorsa stagione è cambiato radicalmente. Via il medico Colautti, il preparatore Rongoni, il preparatore Chinnici, finito al Bologna con Destro. E’ cambiato anche l’osteopata. Al posto di Brecevich dopo otto anni è arrivato Martinelli. E’ rimasto il podologo Russo, che va una volta a settimana a Trigoria. Norman ha portato il medico tedesco Helge Riepenhof, un passato nel ciclismo, giovane in attesa che l’Ordine dei medici italiani gli riconosca l’abilitazione. Non può andare in panchina, perchè al momento non ne ha titolo. Durante le partite si sistema su una panchina aggiuntiva con Riccardo Del Vescovo, promosso dalle giovanili, specializzato in radiologia e quindi anche lui senza il titolo di medico dello sport. Nelle partite ufficiali va il medico degli Allievi, Antonucci. Solo lui può entrare in campo in caso di infortunio di un calciatore. Situazione paradossale, che comunque dovrebbe essere risolta appena Riepenhof otterrà l’abilitazione. Il tedesco è molto legato a Norman. Lo ha imposto il canadese, gli è riconoscente. Lavorano a stretto contatto e ogni mattina arrivano al centro sportivo insieme.
CAMBIAMENTI – Di sicuro le sedute di lavoro con Spalletti saranno più lunghe. Già le prime sono durate due ore. La decisione di potenziare la palestra era stata presa dai dirigenti prima dell’arrivo di Norman. Ma i macchinari sono stati indicati dal canadese. La ristrutturazione è costata complessivamente un milione di euro. Ogni giorno i preparatori con lo staff tecnico al completo fanno una riunione per impostare il lavoro. E’ stato così con Garcia e probabilmente sarà lo stesso con Spalletti. L’ultimo strappo tra Garcia e Pallotta c’è stato prima delle dimissioni, dopo che il presidente ha smentito seccamente un problema di preparazione denunciato da Garcia al termine della partita contro il Milan. Da quel giorno a Miami stavano decidendo il suo successore.


