Stadio della Roma. Tordi: “Puntiamo sull’utilizzo di energie da fonte rinnovabile. Il progetto ha una forte matrice ambientale” – VIDEO

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Giovanni Tordi, Amministratore delegato di Officinae Verdi, società leader nel settore della Green Economy e degli investimenti in finanza sostenibile che ha collaborato per la realizzazione del Progetto Stadio della Roma – Tor di Valle, ha parlato del progetto che sarà la nuova casa giallorossa Questo Team si è occupato dello sviluppo tecnico del progetto e della strategia energetica integrata. Tre passi per una strategia perfetta: 1) utilizzo di fonti rinnovabili, 2) efficientamento energetico degli edifici, 3) il mantenimento dei consumi energetici. Nell’area dello stadio è prevista la costruzione di uno degli impianti fotovoltaici più grandi della zona, la produzione infatti arriverà fino a 2,2 megawatt. Queste le sue parole di Tordi:

La strategia energetica che abbiamo adottato è una strategia integrata che fa perno su tre driver fondamentali: 1) massimizzazione dell’utilizzo di energie da fonte rinnovabile e con generazione ad alto rendimento, 2) massimizzazione dell’efficienza energetica sugli edifici e strutture dei vari compound, 3) attenzione spasmodica al contenimento dei consumi energetici quindi di nuovo efficienza energetica ma anche dei consumi idrici. Per parlare di fonti rinnovabili possiamo dire che è stato progettato un impianto da 2,2 megawatt di fotovoltaico che soddisferà un fabbisogno energetico molto elevato non solo del compound A1 del 65% circa ma anche del B1-C1 del 37%. Dal punto di vista del miglioramento delle performance abbiamo lavorato molto sull’energia termofrigorifera che prevede l’utilizzo di pompe di calore e di gruppi frigoriferi ad altissimi efficienza sugli edifici superando di molto le prescrizioni normative ma anche con l’introduzione di tetti verdi per circa 8700 metri quadrati il che significa avere una miglior performance in termini di efficienza energetica quindi trattenimento del calore e diminuzione delle dispersioni. Il ruolo di Officinae Verdi come gruppo, essendo Officinae Verdi un tecnichal and financial adivsor è stato quello di generare la strategia energetica complessiva del progetto, che è una strategia integrata a vari livelli e studiare anche quella che economico-finanziaria di tuta la parte energetica del progetto. Noi siamo un tecnichal and financial adivsor per il progetto su tutto il compound. Sono stati coinvolti fondamentalmente due team, uno di circa 10 persone per lo sviluppo dei progetti tecnici e quindi tutta la parte ingegneristica legata alla sostenibilità del progetto dell’energy center e dei low rice. 6 persone hanno lavorato allo sviluppo delle strategia energetica. Questo è un progetto molto complesso e articolato che ha visto la creazione di molti tavoli di lavoro. Oltre ad una massimizzazione delle fonti rinnovabili all’interno del progetto, come dicevamo prima, quindi impiego di fonti dal sole piuttosto che dalla generazione ad altissimo rendimento, il progetto è di grossa rilevanza anche cittadini per quanto riguarda le aree verdi, in particolare il progetto che si estende per 52 ettari ha circa 3,5 chilometri di percorsi naturalistici, verranno piantati circa 6 mila nuovi alberi. Questo significa che il progetto ha una forte matrice ambientale e che si pone in un rapporto con la comunità locale quindi un utilizzo in maniera un pochino più sostenibile del territorio anche da parte della collettività locale, un nuovo polo di socialità, sviluppo locale e di attività che vanno anche al di là dell’aspetto calcistico dello stadio. Quando siamo stati chiamati a lavorare sul progetto venivamo da un’esperienza su progetti smartcities in ambito europeo essendo advisor della comunità europea su progetti smartcities, quindi asseveriamo tecnologie, mix di tecnologie non solo dal punto di vista energetico su porzioni di comuni in giro per tutta Europa. Sicuramente quello che abbiamo fatto anche in termini di green-engineering, con la nostra divisione, è qualcosa che è sicuramente replicabile e scalabile. Il progetto esprime un elevato grado di sostenibilità, non solo ambientale ma anche economico-finanziaria che guarda ad una area della città che viene riqualificata e che prende nuova vita con delle forme diverse, un pochino più evolute rispetto a prima. Sicuramente è un progetto molto importante, non solo per la dimensione, ma anche per quello che possono essere gli sviluppi futuri di progetti in ambito cittadino. Immaginiamo che questo tipo di progettualità che toccano lo sport entrano molto spesso in contatto con dei comuni che a loro volta sono interessati alla riqualificazione di strutture esistenti. Quindi l’approccio della sostenibilità si traduce non solo in aspetti di impatto ambientale ma anche in aspetti di riqualificazione di strutture esistenti che fino ad oggi, anche per carenza di progettualità di sviluppo sono state un po’ abbandonate ma che potrebbero riprendere nuova vita dando impulso alle città dove essi possono essere realizzati.

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