Stadi, al palo investimenti per 2,5 miliardi

Il Sole 24 ore (M. Bellinazzo) – In materia di stadi la Serie A resta primatista mondiale per plastici e planimetrie. Lo scontro tra il sindaco di Milano Beppe Sala e i due club del capoluogo lombardo è solo l’ultimo di un lungo elenco di casi in cui incertezze normative, pastoie burocratiche e iter labirintici hanno frenato i progetti di realizzazione di ristrutturazione degli impianti sportivi. E dire che da Nord a Sud la cantierizzazione dei tanti progetti ideati o già presentati potrebbe generare investimenti diretti per oltre 2,5 miliardi. 

[inline]

Il piano nazionale già invocato dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal presidente della Serie A Paolo Dal Pino, potrebbe consentire di sbloccare i potenziali investimenti. Milano e Roma sono solo i due esempi più eclatanti.

[inline2]

Inter e Milan dal 2019 hanno proposto e già modificato su richiesta di Palazzo Marino un progetto per un nuovo impianto a San Siro che innescherebbe lavori per 1,2 miliardi. Il sindaco Beppe Sala ha però di fatto sospeso l’iter la settimana scorsa chiedendo maggiori certezze alla proprietà cinese dell’Inter e scatenando la reazione di Suning.

[inline3]

A Roma la nuova proprietà Usa della famiglia Friedkin ha abbandonato il dossier Tor di Valle. Una procedura intricatissima avviata nel 2014 e che in una prima versione avrebbe potuto smuovere investimenti privati per 1,7 miliardi poi scesi a 1 miliardo dopo le revisioni richieste dal Comune per il riconoscimento della pubblica utilità. Ora il club sta valutando con il Campidoglio l’edificazione di uno stadio più piccolo (sotto i 50mila posti) in un’altra area e con un impegno più basso (potrebbe aggirarsi sui 3/400 milioni).

 

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti