Spinazzola cerca il ritmo giusto dopo l’infortunio

Corriere dello Sport (R. Maida) – In certi casi bisogna solo pazientare. E sperare. Sicuramente non è giusto sentenziare. Semplicemente perché Leonardo Spinazzola non è ancora tornato. Non è il giocatore che tutti gli italiani avevano ammirato all’Europeo del 2021, prima che saltasse il maledetto tendine d’Achille a Wembley.

Fisicamente è a posto, atleticamente è al top. Ma non è quello di prima. Il problema, al tempo stesso la soluzione, è che nessuna poteva chiedergli di ritrovarsi in poche settimane, dopo un anno di dolorosa riabilitazione (anche psicologica) e qualche lampo nella parte finale della scorsa stagione, Tirana compresa. La gradualità è il presupposto fondamentale di una ripresa.

La Roma, dall’altra parte, è sospesa tra due esigenze: la prima è la ricerca dei risultati nell’immediato; la seconda è la consapevolezza che senza il vero Spinazzola le ambizioni rischiano un ridimensionamento.

E allora voi cosa fareste al posto di Mourinho? Dareste ancora fiducia a Leonardo, che fin qui ha giocato da titolare quattro partite su cinque, oppure lancereste il baby fenomeno Zalewski, che già nei mesi scorsi lo aveva sostituito meravigliosamente? L’allenatore per il momento ha scelto la strada intermedia, nel senso che preferisce alternare i due esterni.

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