Spalletti studia il nuovo Ninja. Digne: “Io resto qui”

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La Repubblica (F.Ferrazza) – Difficile stabilire l’impatto del lavoro tattico di Spalletti sui giocatori. Difficile capire la percentuale di coinvolgimento che i movimenti impartiti in questi giorni avranno poi in partita. Il rischio che la Roma arrivi con la testa confusa alla sfida con la Juventus di domenica sera è alta, ed è stata messa in preventivo dal tecnico toscano, costretto, però, ad azzerare le convinzioni fin qui avute dai singoli. Poco da salvare del lavoro fatto da Garcia. Un giudizio impietoso, forse, ma sincero per riuscire a ripartire in un campionato che non può aspettare i giallorossi. E qualche certezza Luciano comincia lentamente ad averla. Già studiando la squadra attraverso i video, Spalletti era arrivato a una conclusione, avvalorata poi dal lavoro ravvicinato: Nainggolan sarà la vera chiave di volta del suo nuovo 4-2-3-1. Il centrocampista ha stupito molto il nuovo allenatore, per dinamismo, come trequartista, perché è capace di fare il pressing alto sul primo portatore di palla avversario (al livello di Perrotta) e ha i giusti tempi di inserimento, che lo portano a ritrovarsi facilmente alle spalle della difesa. Spalletti è convinto che in questa posizione, Nainggolan potrà andare in doppia cifra come realizzazioni. I meccanismi da trovare sono quelli con Pjanic, visto che i due rischiano di pestarsi i piedi. Ma questo è uno degli automatismi su cui si sta lavorando tanto. E si sta lavorando tanto anche sul gioco in verticale per dare palla a Dzeko, scavalcando la difesa avversaria. Non solo con i cross deve quindi essere servito Edin (cosa che succedeva con Garcia), ma con la ricerca della profondità in verticale, appunto. Ha rivelato, Luciano, che in questo senso, come caratteristiche, il centravanti gli ricorda, ovviamente con maggiori qualità, Iaquinta.

Continua il lavoro sul mercato, intanto, di Sabatini. In questo, proiettato alla prossima estate, chiede di restare Digne. Il francese per diventare del tutto della Roma dovrà essere riscattato dal Psg, club dal quale è in prestito. «Mi piacerebbe rimanere qui — l’ammissione a Roma Radio — sono in un grande club, ma non dipenderà solo da me. Ora penso solo a lavorare tanto per battere la Juve».

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