Spalletti: “Sul 2-0 potevamo fare di più. La mentalità deve essere questa. Totti deve rinnovare” – VIDEO

Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Torino 4-1. Queste le sue parole:

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Partita quasi perfetta? Un cammino importante per la Roma…
Mi ha fatto particolarmente piacere vedere la maturità poi di saper riconoscere le insidie di questa partita e non portarsi niente dietro della bella trasferta di Vila-Real, nei calciatori succede questo pensiero facile di “abbiamo vinto bene, ora si riparte bene”, no, Se non riparti dal passo e gli avversari sono nuovi e sono più stimolati perché hanno visto come è finita la partita precedente. Abbiamo subito direzionato la partita, siamo andati subito sul 2-0 rimanendo corti e facendo qualche azione buona in velocità. Dopo il 2-0 non ce la faccio ad insegnargli meglio, probabilmente, vedo che ci succede stesso, è una cosa di cui è difficile parlarne, difficile fargli mettere la testa ma non si riesce ad avere quella continuità che si esercita in alcuni momenti della partita, non si riesce a rimanere corti, non si riesce a rimanere intensi, non si riesce ad evidenziare che se vieni a prenderla, vieni forte a sfidarmi io ti faccio male, invece gli si è concessa qualche palla dove hanno gestito e ci è successo quello che ci poteva succedere all’inizio. Ci hanno fatto correre per riprenderla, quella fatica che ci eravamo risparmiati nella partita l’abbiamo dovuta fare dopo sul 2-0. Nel secondo tempo siamo entrati in campo meglio e poi c’era e c’è stata la possibilità di andare sul 3-0, alcune trame sono state fatte bene, abbiamo creato un paio di occasioni per far gol poi c’è stato il 3-0 che ha messo tutto a posto a quel punto la partita era chiusa.

Nainggolan più basso a sinistra quando la Roma soffriva?
Giocando in questa maniera qui, il 4-3-3, il problema diventa il mediano basso. All’inizio, per scelta, avevamo tentato di farlo prendere a Momo in modo che lui rimane più alto quando riconquista e quando lui ti parte da quella posizione di mezzo poi il campo te lo fuma in un attimo, nel senso che ti mancano 60 metri per arrivare in porta e lui 40-50 metri te li fa in 5 secondi, ha questa qualità di velocista assoluto. Poi però lui è uno che gli piace andarsi a mettere là, perché gli hanno sempre detto “questa è la tua zona”, quindi lui va là, il covo suo è quello là. E allora un po’ Radja, ma poi Radja quando spingeva il terzino destro bisognava rincorrere il terzino destro, per cui siamo stati un momento dove la palla, non avendola noi, ci hanno fatto un po’ ballare, poi si sono messi a posto. Abbiamo riconquistato meglio e abbiamo gestito meglio. Nainggolan doveva venire ad attaccare il terzino destro, Salah va ad attaccare il mediano basso, i due mediani contro le due mezzali e Peres che dipende dalla posizione di Barreca perché lui è uno che spinge molto, viene a metà campo facile. Ljajić con Manōlas, spesso perché a lui piace entrare dentro al campo e venirla a prendere tra le linee. Però c’è stato un momento del primo tempo che hanno gestito bene e che potevamo prendere gol, non eravamo belli compatti nell’andare a prendere queste posizioni e occupare tutte le postazioni insieme. Loro hanno qualità e ci hanno fatto girare perché loro sono una buona squadra. Se ci si ricorda il girone d’andata diventa facile ricordarsi e capire che sono una buona squadra.

Dedica a Florenzi?
Lui torna a giocare con noi, non volevamo ricordare nessuno (ride, ndr) l’abbiamo voluto portare con noi in campo. Perché come ho già detto ieri lui, vivendo con noi, stando con noi, facendosi conoscere e apprezzare questa qualità di bravo ragazzo quale è, di grandissimo professionista che nonostante quello che potrebbe sembrare come stazza fisica ha grandissima personalità e grandissimo impatto fisico, perché ti arriva con velocità che solo lui ha e nei contrasti e decisione che prende, sia in fase difensiva che in fase offensiva, ci ha trasferito un po’ del suo modo di essere, soprattutto in questa vicenda, ci ha dato un pezzetto di lui e noi ce lo siamo preso volentieri in questa vicenda un pezzetto di lui. Quando è rientrato dall’allenamento con la Primavera, che io ero in palestra siccome lui mi accusava sempre di non andare a vederlo durante l’allenamento, è entrato e gli ho detto che avevo visto 10 minuti e mi erano bastati. Lui mi ha detto “mi sono fatto male”, veniva da laggiù e me l’ha detto 3-4 volte. È stata una botta… dispiace soprattutto per il ragazzo, non ci si può credere quando un te lo ridice. Per cui il giorno dopo erano un po’ turbati tutti, perché dispiaceva a tutti, la sera è stato un continuo di telefonate. La sua sensazione era quella lì, io avevo alluso a qualcosa perché lui era abbastanza fermo sulla convinzione di aver risentito male. Ci è dispiaciuto, siamo andati a trovarlo e l’abbiamo portato in campo con noi col numerino. Ci ha detto di dedicargli la vittoria, che avremmo dovuto vincere per lui. È stato uno stimolo in più.

Quanta soddisfazione c’è vendendo migliorare i giocatori? Soddisfazione grande quanto vincere lo scudetto?
Vedendola da fuori, la Roma, quando la guardavo, mi sembrava una squadra forte. Sennò quando mi sono venuti a chiamarmi non l’avrei presa.

Meno evoluta?
Può succedere, nel senso che le squadre, durante la stagione succedono delle cose, c’è il consenso o meno del pubblico che può dire molto, perché l’allenatore prende forza, è chiaro che si lavora per questo. Per il momento a me piace ancora lavorare sul campo e dire qualcosa. Bisogna stare attenti per dire qualcosa, altrimenti i giocatori rispondono (ride, ndr), e loro sono convinti di sapere molte cose. infatti è così. Ogni tanto devi dare ordine alle cose che sanno e farli essere un po’ squadra. Il problema qui era che abbiamo perso di fiducia in alcuni elementi che invece sono fondamentali per questa squadra e bisognava far crescere un po’ il gruppo in generale come si è detto più volte. Con Totti solo non si vince, poi capisco che siamo abituati a lui e ancora non si è trovato uno come lui, ma non vincete. E lui deve rifare il contratto, per me lo deve rifare. Siccome siete sempre venuti a metterla come un problema, uno scontro, era questo il discorso, perché non me lo domandate più di Totti?

Adesso Totti non c’entra, c’entra Spalletti…
C’entra Totti, nel senso che devono crescere altri calciatori come Totti, bisogna averne quattordici in questo periodo qui, non bastano lo stesso, bisogna averne 17-18 in questo mese qui, non ne abbiamo 17-18? Andiamo fuori da tutte le competizioni! Se se ne hanno solo 11 non si arriva in fondo da nessuna parte! Il problema è che voi non sapete le cose e volete fare quelli che trovano la soluzione. Totti non è la soluzione, è 20, è averne 18, perché oggi ne avevo 18, e che lui rimanga per me. Ora comincio io, secondo me deve fare il contratto così D’Ubaldo domani ci fa 8 pagine, anche 9 perché 2-3 le fa Vocalelli di suo. Deve fare il contratto perché siamo abituati a lui, è naturale rifarglielo anche perché io non voglio che smetta con me, se lo fanno smettere vado via anche se vinco. Non ero e non sono contro di lui, mi ci avete messo voi, voi avete creato questo problema, ora rimane come me lo avete creato nel senso: o lui rifirma o anche se faccio il triplete non rimango. Deve essere naturale rifargli il contro come è naturale l’alzata in piedi di tutto stadio e il boato del pubblico quando lui si alza per andarsi a scaldare, avviene tutto da sé. Totti non ha un contratto, ha un patto d’amore con la città. Quelli non si rinnovano, si vivono e basta.

Il suo patto con la gente?
Bellissimo, perché sennò non sarei ritornato, se avessi avuto solo a che fare con voi non sarei tornato, siccome c’è la gente sono ritornato. Voi non mi state simpatici. Io sono chiarissimo, forse se qualcuno non l’ha capito è così. Sono tornato per la gente e per la Roma e perché voglio bene alla Roma e la Roma era a un livello che non si poteva accettare. C’è da lavorare forte perché c’è un periodo dove effettivamente è tutto ancora dentro il pentolone, dobbiamo riusicire far cuocere bene la situazione. Non calpestare le aiuole di Trigoria, oltre ad annaffiarle, perché ci sono dei fiori che vanno annaffiati tutti i giorni perché rimangano belle. Trigoria è un’oasi verde, bellissima, potrei mettere dei cartelli “non calpestare perché se non si reagisce”. Vanno annaffiate tutti i giorni perché c’è da giocare delle partite e c’è da rimanere dentro queste competizioni come si diceva ieri. Abbiamo una rosa che lo permette. In molti si prendono responsabilità e si vede che sono leader.

Alcuni migliorati…
Io li ho soltanto difesi un pochettino, loro ce l’hanno da sé, io non do niente a nessuno. Ho allenato delle squadre forti, squadre normali, perché son partito da dilettante, ho sempre giocato lì. Ringrazio, ma non mi frega niente dei complimenti.

SPALLETTI A MEDIASET

L’ossessione della vittoria si è impadronita di questa squadra…
Stasera sono stati bravi, dopo quella vittoria forte a Villarreal c’era il rischio di non avere il ritmo e dare vantaggi al Toro. Invece siamo entrati bene in partita, però abbiamo abbassato qualcosa dopo il 2-0, si poteva fare meglio.

Il lavoro sul dettaglio, è quella la mentalità giusta per crescere…
Deve essere questa. Le avversarie fanno da traino, le vincono tutte. Non ci deve essere altro pensiero dal passare una bella serata con i tifosi, facendo gol e vincendo le partite.

In cosa state migliorando?
La crescita è visibile sotto tutti gli aspetti. Per contendere le posizioni con Inter, Milan, Lazio, Napoli e tenere il passo della Juve, anche se siamo dietro di tanti punti, non puoi crescere in una sola cosa. Ma migliorare su tutti tanti aspetti. E bisogna trovare calciatori forti come è stato Totti, ancora dobbiamo trovare giocatori forti come lui, per questo siamo costretti ad averlo e tenerlo il più lungo possibile. Di leader come Totti ce ne vogliono più di uno, se vuoi contendere posizioni alle squadre che ho detto prima.

Dzeko?
Ora Dzeko si è messo in testa di essere importante, e ci dà vantaggio. Sente la fiducia dell’ambiente, compagni. Ultimamente ho parlato di squadra forte perchè sono convinto che sia una squadra forte. Siamo in condizione, sappiamo giocare al calcio.

Florenzi?
Abbiamo messo il numero sulla maglia, se lo avete visto. Lui si è fatto conoscere bene attraverso il calcio giocato e la qualità della persona.

Il suo rinnovo?
Sono convinto che Totti debba rinnovare. Si è capito di cosa parlate, proprio perché non ne abbiamo trovato uno uguale va fatto a Totti. Il suo rinnovo deve essere naturale, come è naturale il boato del pubblico quando si alza dalla panchina. Viene tutto da sé.

Non basta solo Totti per vincere trofei importanti?
Ci vogliono personalità, come ne aveva lui quando giocava. Al di là del fatto che all’ultimo andava piano (parlando a Panucci in studio, ndr). Sotto l’aspetto del controllarti era micidiale, bastava uno sguardo e si capiva tutto.

SPALLETTI A SKY

Rispetto al Villarreal la squadra è cambiata per 4/11 e due di questi nuovi giocatori hanno segnato. Merito dell’allenatore?
E’ meglio se sono bravi i giocatori, perché poi con la loro qualità si riesce a fare quei numeri e quei gol che portano a casa il risultato. La squadra questa sera è entrata bene in campo. C’era il rischio che dopo un 4-0 così roboante in trasferta in Europa League la partita potesse essere un po’ viziata, invece abbiamo capito che davanti avevamo un avversario che lo dovevi prendere subito per il verso giusto forzando la partita, nonostante la fatica negli ultimi giorni con il viaggio. Però poi abbiamo concesso qualche pallone di troppo disperdendo delle energie preziose, quando potevamo fare riposarci con il possesso palla.

Adesso arrivano i due scontri diretti con Inter e Napoli proprio nel momento migliore della squadra?
Sono momenti migliori che durano da un po’ di tempo, perché la squadra non è stata in grandissima difficoltà se non in quel periodo nel girone d’andata proprio contro il Torino. La squadra è cresciuta e fa vedere che è nella giusta condizione mentale e fisica in più elementi, perché potevo fare dei cambi ma so che il risultato sarebbe stato lo stesso. Però cambiando un po’ questo 4-0 le cose avevamo la possibilità di far giocare qualcuno di nuovo giovedì per far riposare qualcuno. Per cui abbiamo preferito far così anche se 4 li abbiamo cambiati. La squadra sta bene e si tratta di un gruppo che sta bene. In questo periodo conterà il gruppo e non la squadra.

Sarebbe un peccato se a fine anno lei non ci starebbe più?
Da qui a fine anno lo so che si passa sempre da questo argomento. Però è semplice perché abbiamo chiarito questo tema. O tu vinci o tu hai perso. Noi la pressione ce la prendiamo da soli, se non si vince si va a casa. Il discorso spostiamolo sulle cose che sono importanti. Se Francesco vuole giocare anche il prossimo anno è giusto che gli venga rinnovato il contratto. Quelli importanti sono i calciatori e non sono gli allenatori. Dopo due-tre secondi posti si è iniziato a parlare del mio addio, per cui non avendo vinto e arrivando quinto me ne sono dovuto andar via. E’ così. La Roma negli ultimi anni è sempre arrivata seconda.

Se vince l’Europa League rimane?
Io dico questo: il contratto dei giocatori importanti, perché Totti è un giocatore importante, se vuole continuare a giocare va fatto giocare.

Cosa centra questo con il suo futuro?
Ne parlavate sempre voi, e quando ne voglio parlare io non posso (ride ndr). Siete bellini. Il discorso è semplice perché deve venire tutto naturalmente come il boato e la salita in piedi di tutti gli sportivi che sono all’Olimpico quando lui si alza per andarsi a scaldare. Per cui è tutto semplice, noi non abbiamo ancora trovato uno uguale a lui, ora ce ne sono diversi che stanno andando forte e si stanno prendendo le loro responsabilità. Vedi Dzeko, Nainggolan, De Rossi, Strootman, Fazio e Manolas.

 

SPALLETTI A ROMA TV

Vittoria contro una buona squadra…
Si l’abbiamo visto nel girone di andata, molti loro calciatori hanno giocato nella Roma e c’era il rischio che fossero ancora più stimolati. Di solito succede che involontariamente si portano vantaggi della partita precedente, pensi di poter ripartire e poter prendere quello che è successo e trasferirlo in questa gara senza metterci del tuo partendo dal niente, invece i nostri professionisti hanno fatto bene stasera perché sono entrati nella maniera giusta e hanno determinato subito il risultato fatto di belle giocate, bei gol e grande intensità di calcio.

Soddisfatto della continuità?
Noi dobbiamo crescere e essere nelle condizioni di non avere dubbi su quello che abbiamo in testa. Il pensiero va solo al fatto che vogliamo vivere più serate possibili fatte di bel calcio e bei risultati insieme ai nostri tifosi.

Tante possibilità con tutta la rosa?
Si è una rosa importante, ce ne sono anche altre di rose importanti. La nostra è sicuramente così, già sentivo discorsi su chi non fa le coppe ma per i nostri calciatori non ci devono essere scusanti. Se gli altri sono più bravi gli si dice che hanno vinto meritatamente e va bene, ma se questo comincia a essere un pensiero, parlo per i miei calciatori, che gli ronza per la testa di meno. Se io sono stanco allora non gioco, noi abbiamo 20 giocatori forti e si può ruotare, bisogna stare dentro le competizioni. Siamo stati bravi, abbiamo allestito una rosa grazie alla Roma, a Pallotta, Sabatini, Baldissoni, Massara che ci dà la possibilità di competere. Andiamo a farlo perché quello che viene meno è segno che si è sbagliato qualcosa.

Roma in grande condizioni fisica, complimenti ai preparatori…
Secondo me è sopratutto merito loro, del dietro le quinte. Non solo dei preparatori, ma anche dei massaggiatori, dei dottori, tutte le persone che ci fanno trovare le cose a posto e che lavorano dietro di noi. Ci anticipano sempre, li troviamo sempre disponibili a quelli che sono i nostri orari e i nostri vizietti perché ne abbiamo, siamo anche viziati. Vederli così attaccanti è la prima indicazione su quello che deve essere il nostro dovere e su quello che non possiamo fallire perché ci mettono nelle condizioni di esprimerlo al meglio.

I movimenti dei 3 centrali sono straordinari…
Si può far meglio! Se si faceva così bene non prendevamo il gol stasera, quella è una lettura facile.

La Roma è corta e stretta…
Anche in questo si può migliorare! Non per ripetermi ma davvero, dopo il 2-0 quando abbiamo persi dei palloni perché non si riusciva a fare un fraseggio corto. Se perdiamo palla quando gli altri attaccano e sei costretto a difenderti riconquisti palla e non riesci a fare il fraseggio corto è segno che il reparto offensivo è rimasto un po’ lungo perché non lo trovi per giocare palla avanti e fare quei passaggi che ti permettono di fare 5 metri in avanti. Per gli altri allora riconquistarla è più difficile se siamo vicini. Se invece una volta riconquistata devi cercare il compagno invece di essere corto e trovare i passaggini è diverso. Palla riconquistata, non è tua ma ancora di nessuno, palla riconquistata, mossa una volta, mossa due volte, mossa tre volte diventa tua. Nei primi due passaggi si perde di ordine perché il riferimento tattico è sempre la palla. Nel terzo controllo si può imbastire un’azione di ripartenza.

Cosa vi ha detto Florenzi e cosa gli avete detto voi?
Noi gli abbiamo detto che gli vogliamo bene perché è così, senza mezze misure. Quando uno vive una situazione del genere, se si conosce lui come persona e quali qualità infonde nei compagni, ti senti nelle condizioni di poter dare un qualcosa di tuo a lui e allo stesso ci si prende qualcosa delle sue difficoltà. Abbiamo deciso di fare questo, tutti hanno sofferto questa situazione, un giorno tutti si chiedevano come fosse possibile. Siamo andati a trovarlo, gli abbiamo detto che gli vogliamo bene e ce ne vuole anche lui, ci ha chiesto di vincere oggi e dedicargli la vittoria per cui lo facciamo volentieri.

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