Spalletti: “Allo stadio ci si deve divertire, chi fa casino non deve entrare. Contratto? Si rimane così fino a fine anno” – VIDEO

Pagine Romaniste (F.Biafora) – Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Fiorentina. Queste le sue parole:

Inizia Spalletti col bollettino: “Oggi qualche situazione c’è. Jesus rientra in gruppo, Perotti fa lavoro individuale e si valutano le risposte, però per domani non ci sarà. Florenzi prosegue il percorso riabilitativo, Vermaelen ha questo problema alla mano, che viene fuori da trauma contusivo durante l’allenamento, per cui è fermo. Bisogna vedere come farlo allenare nei prossimi giorni, è alla mano ma c’è qualche rischio, vanno valutate bene le cose, penso che il dottore fare un consulto con degli specialisti per vedere qual è il limite che si può andare a usare. Per il resto tutti a disposizione“.

A distanza di un girone vede una Roma diversa?
Nella partita di andata secondo me c’erano stati degli episodi da parte nostra, di gioco, che si potevano usare in maniera diversa e meglio, è quello a cui dobbiamo fare più attenzione e dare più importanza, a ciò che dipende da noi. Secondo me la squadra per certi versi è maturata, è una squadra che ha consolidato, è cresciuta, ha nelle possibilità ancora dei miglioramenti. Noi dobbiamo essere bravi a metterci qualcosa di più sotto l’aspetto della velocità del gioco offensivo, ma come quadratura e come consistenza mantenere quello che abbiamo fatto, al di la dei tre gol di Genova, nelle ultime partite. Secondo me la mia squadra non sta attraversando un brutto momento, non ci sono state delle prestazioni eccezionali nelle ultime partite, ma stiamo abbastanza bene.

Come valuta il percorso di Paulo Sousa e della Fiorentina?
Come tutte le squadre capita nel nostro campionato di passare un momento di difficoltà, è successo a loro, come a tanti, capiterà a tutti nell’arco di un campionato. Ora sta molto bene, sono stati bravi ad organizzarsi, hanno ritrovato la presenza e la condizione di qualche calciatore forte e ora sono una squadra forte. Hanno fatto risultati e prestazioni nelle ultime partite, sarà una gara veramente equilibrata e veramente difficile.

Si sta parlando tanto dello Stadio della Roma, perché è un’occasione per tutto il calcio italiano?
Io prima di tutto ho fatto quell’incursione perché lo penso e penso altrettanto che sia giusto così. Sicuramente per quello che si è visto in giro per il mondo e di cui mi sono reso conto andando in giro per il mondo, ci sono sempre risvolti positivi sull’economia della città che si possono abbinare a questi progetti qui. Sentivo la mia società e i miei direttori sui soldi già investiti in questo progetto qui, mi sembra tutto un po’ strano.. Non voglio parlare di politica e spero che la politica qui non c’entri niente, perché si tratta di possibilità di investimento per il nostro Paese. Quando vado a Londra con tutto questo movimento intorno alla Premier, vedo 10 stadi nella stessa città, ci sono investitori arabi, americani, russi, la bellezza della città è stata determinata anche da questi investitori che sono venuti a creare questi presupposti e ci hanno messo dei soldi. Capisco che è un momento difficile e non si possono spendere soldi, ma se ce lo fanno e se lo pagano… E’ chiaro che ci sono delle regole che vanno rispettate. Non mandiamo il messaggio che invece di essere un’opportunità per chi viene a spendere nel nostro Paese sia una minaccia da cui dobbiamo difenderci, dall’esterno sembra che ci si difenda da qualcuno che può creare problemi, ma non è così. Giusto che le cose vadano approfondite, che se ne parli nella corrette regole. Bisogna trovare una soluzione, è giusto così. Questo riguarda il nostro calcio. Quando vado nei paesi con meno potenzialità trovo degli stadi più adeguati dei nostri, è un movimento importante, mi è sembrato di non essere il solo a pensarla così, ma mi pare ci siano anche altre persone che la pensano come noi, per cui tutte queste persone vanno ascoltate. Bisogna trovare, attraverso un confronto professionale, quelle che sono le soluzioni per mettere d’accordo tutti.

Ritiene chiusa la lotta scudetto? Diventa prioritaria la corsa ad un posto in Champions?
E’ un po’ quello che ho sempre detto, noi bisogna rimanere attaccati a tutto ciò che è possibile, la Juventus sta sicuramente correndo forte, ma è guardando loro e copiando loro vanno trovati stimoli nuovi per fare meglio. Di conseguenza noi dobbiamo continuare a credere che sia ancora possibile tutto. Dobbiamo lavorare e giocare pensando questo. La Juventus e il Napoli sono due squadre che ci impongono di vincere sempre, sono costruite bene, hanno dietro progetti di anni in cui vengono poi esercitati i ruoli nella maniera corretta. Il Napoli ha un progetto con il suo allenatore che ha fatto vedere che calcio vuol fare, va a chiedere giocatori per quel calcio lì, la città e il presidente sono ambiziosi. La Juventus è avanti sotto tutti gli aspetti, ha inoltre lo stadio di proprietà che è giusto fare anche nelle altre parti. Napoli è un’altra città dove sento parlare di stadio e per quello che è l’affetto dei napoletani sarebbe corretto così. Sono due squadre forti, essere in loro compagnia nei discorsi vuol dire essere una squadra forte.

Lei si è particolarmente esposto per la questione stadio e per quella delle barriere. In questo momento sente la necessità di dover assumere un ruolo anche esterno al campo, quasi da dirigente?
Io non sento nessuna necessità, sento la necessità di fare bene il mio lavoro e il mio ruolo. La squadra in determinati momenti ha evidenziato di fare un buon calcio, ha fatto vedere di essere una squadra che usava tutte le qualità che aveva, è riuscita a vincere diverse partite. In altri momenti si vede che devo fare meglio il mio lavoro, devo pensare a questo. Abbiamo una società e dei dirigenti forti, il progetto stadio evidenzia che vogliono dare un futuro importante a questa società e a questa città. Possono ricoprire quel ruolo da soli, io non sono competente per fare questo. E’ chiaro che se si parla del tema delle barriere, e per questo faccio uso di un dialogo con il Ministro Lotti, non col mio amico Lotti. Queste cose non si fanno per amicizia ma per professionalità, è chiaro che ci conosciamo da tempo e quindi il confronto è più agevole e meno formale, ma poi ci vogliono dei perché professionali validi, non si va a fare le cose perché uno è amico dell’altro. Noi bisogna essere più responsabili come comportamento, mi sembra di esserci stato attento, allo stadio devono venire le famiglie e i bambini, si vede la loro passione anche a Trigoria. Quando invito gente qui tutti dicono la stessa cosa, è un sogno di tutti i bambini venire a lavorare qui e poter stare una giornata qui dentro a far qualcosa, migliaia di bambini. C’è bisogno di divertirsi allo stadio, di farlo frequentare, perché è la volontà di questo movimento e di queste persone. Chi viene allo stadio per far casino non deve venire e stare a casa, non devono far parte del mondo del calcio. Il calcio è una cosa, il dover fare casino un’altra. Dobbiamo prenderci delle responsabilità su questo. Qualsiasi barriera non è mai sintomo di libertà, mai finalizzato allo stare insieme, al troviamoci d’accordo, al confronto civile, al dover anche qualche volta accettare quello che dice quello vicino, se no si rischia di fare tanti piccoli recinti che non hanno senso. Bisogna comportarsi bene, se le regole dicono che ognuno deve stare al suo posto ognuno ci deve stare. Regole, adeguamento alle regole, civiltà, libertà e giusti comportamenti.

Perché Gerson ha giocato in Primavera? Che risposte ha avuto da Grenier?
E’ stata una scelta mia, ma non ci vedo niente di strano. E’ la prima volta che ci va, solo perché si gioca di martedì se no non ci sarebbe andato, non c’è nessuna punizione, sennò non gli avremmo fatto fare il capitano. Avevano bisogno di giocare, Gerson aveva consumato diversi giorni sul suo trasferimento e quindi non si era allenato con la squadra e noi decidiamo di mandarlo a giocare perché c’era la possibilità questa settimana. Sia lui che Clement hanno bisogno di giocare e lo mandiamo a giocare. Vediamo a che punto sono poi nella realtà, quando giochi spesso così non fai degli allenamenti per tutti, non lo vedi nel contesto di squadra, è più difficile analizzare lo stato di forma. Il fatto che sia stato mandato in Primavera per punizione è una cazzata, che ogni tanto si inventano e si vogliono far rendere credibili, ma è una cazzata.

Domani ci saranno contro Badelj e Borja Valero. Cosa avrebbero potuto aggiungere?
Da un punto di vista suo è corretto provare a chiederlo, ma da un punto di vista mio è giusto andare sulle cose pratiche che danno vantaggio a noi. Sono contento dei calciatori che ho, è la squadra che ho cercato, non ho rimorsi sui pensieri e sulle richieste fatte alla mia società, parlando di quello che potevamo riuscire a creare. Loro sono due calciatori forti, ma ne ho altrettanti forti nei loro ruoli. Nel mercato poi abbiamo fatto anche altri nomi, quando si è parlato di Borja Valero, è un giocare che tu lo metti e lui ci può stare ovunque, anche nel Barcellona, nel Bayern e nel City e nello United. Abbiamo fatto altre scelte che sono ugualmente importanti per quello che riguarda la nostra realtà e siamo contenti delle scelte fatte. Loro sono una squadra forte, hanno giovani di prospettiva, hanno un gioco, hanno anche una società forte, però altrettanto noi, sarà un confronto bello e di alto livello, ora stanno bene dal punto di vista del gioco, però noi siamo contenti dei giocatori che abbiamo. Se domani un calciatore mio viene e legge che avrei voluto Borja o un altro sarebbe un limitare le sue qualità e possibilità che invece sono di vario livello.

Qualche giocatore ti ha chiesto di firmare il rinnovo?
No, non penso che ai miei giocatori interessi molto il mio contratto. Rimane quello che ho detto, se uno se lo dimentica o è stato distratto è un altro conto, ma è chiaro. Fino a fine del campionato rimane così, i contratti bisogna meritarli con i risultati, non una settimana sì e l’altra no. Ci sono scadenze e priorità per i rispettivi ruoli e ognuno va a far valere le scadenze e le priorità che ha, non rispondo più su questa cosa, rimane così.

I giocatori possono essere distratti viste le tante voci su stadio e barriere? Andresti in Campidoglio a parlare dello stadio?
No, i giocatori venendo a far parte della Roma, essendo Roma che è una città con echi facili per come è conformata, bisogna avere la personalità per assorbire qualcosa di diverso, per l’importanza del club e per la passione numerica degli sportivi che c’è dietro a questo movimento Roma. E’ una partita fondamentale, dentro lo spogliatoio si parlerà soprattutto di questo e loro lo sanno. Se c’è la possibilità di dare un contributo alla crescita e al futuro si fa anche questo. Nella correttezza bisogna anche impegnarsi per la crescita e lo sviluppo. E’ una partita fondamentale, i giocatori lo sanno, dentro lo spogliatoio si parla di questo e basta. Io non ho i titoli per andare parlare con nessuno. Io sento una cosa che può diventare giusta se partecipano questo numero di persone, a parlare con la Raggi ci deve andare il presidente, il direttore generale, ci devono andare quelli competenti per questo confronto, le personalità adatte nella nostra società per questo confronto. Io debbo fare meglio quello che è il mio lavoro, perché secondo me lo posso fare ancora meglio.

Come sta fisicamente la squadra? E’ preoccupato dei prossimi impegni?
No, non sono preoccupato. Ci siamo dimenticati che quelli del Cesena andavano fortissimo, Rodriguez teneva botta con Manolas e Rudiger sui 60-70 metri a campo aperto, vanno forte e prendo atto di questo, uguale con il Sassuolo. In Inghilterra succede spesso che nelle coppe vanno fuori i grandi club contro i piccoli. Quest’anno ci sono tutte squadre forti, siamo stati bravi a reggere il primo tempo, ma nel secondo tempo l’abbiamo meritata. Loro sono rimasti in partita e probabilmente si meritavano di andare al supplementare per quello che hanno fatto da un punto di vista di valori, ma la Roma nel secondo tempo è migliorata e cresciuta, ha fatto vedere di saper mettere a posto alcune cose a partita in corso, per cui è giusto l’aver avuto accesso a questa semifinale.

Ieri ha giocato l’Italia di rugby. Un campo usurato può condizionare l’andamento della partita?
Ci siamo informati stamani, sappiamo della completa disponibilità del CONI per sistemare il terreno, lo hanno fatto, hanno sostituito le zolle di una porta per renderlo migliore in quei posti dove era stato pesticciato un po’ di più. Bisogna tutelare lo spettacolo che si offre ai tifosi, valuteremo, però abbiamo la massima disponibilità nel riuscire a sistemare, c’è competenza e professionalità. Questa addizione di eventi non aiuta, ci si è messo anche il tempo, qui a Roma non piove mai e oggi e domani piove. Sotto l’aspetto della battaglia e dello spirito, della goduria del confronto, sono convinto che sarà godibile lo stesso, perché sono squadre forti, troveranno strade diverse per essere apprezzate, sia il gioco sia la performance individuale.

Quando lei dice “i contratti sono legati ai risultati” ha già dato dei paletti con la società? Cioè ha già detto “resto se vinco questo trofeo X”?
Quella che è la via di mezzo la valuteremo se ci saranno gli elementi. Se si arriva secondi, se si creano presupposti di crescita, se è evidente il lavoro sviluppato, oppure vincere, cioè arrivare primi in qualche competizione di quelle che ci sono. Di conseguenza si arriva in fondo e si valuta tutto questo, le vittorie, gli elementi, se io sono contento di lei, se lei è contenta di me… E si tirano le somme.

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