Spalletti: «Matematica ancora dalla nostra»

conferenza spalletti

TuttoSport (S.Carina) – Al secondo posto ci credono ormai in pochi. Forse l’ultimo mohicano è proprio Spalletti. Che un po’ per il ruolo che ricopre, un po’ perché il Levante e il Graafschap insegnano come nel calcio sia meglio mai dire mai, alimenta ancora la flebile speranza del secondo posto (legata al successo dei giallorossi e alla non vittoria del Napoli sul retrocesso Frosinone): «Del futuro non si parla, la matematica è ancora dalla nostra, si pensa solo a questo». E allora via libera alle domande in ottica Milan che però, quando vuole, dimostra di saper schivare a dovere: «Chi sostituisce Perotti? Ci sono 3-4 giocatori pronti ad entrare con disponibilità e serietà. Si sceglie uno di questi, in base a ciò che si è visto nel corso della stagione». Con una premessa del genere Edin Dzeko sembrerebbe tagliato fuori. Parole che però potrebbero esser servite per stimolare ulteriormente il bosniaco, raccontato poi molto attivo nella seduta pomeridiana. Anche perché non impiegarlo col Milan equivarrebbe a salutarlo in anticipo.

VALIGIE IN MANO –  Chi ha già le valigie in mano è Uçan. Rispondendo al quesito di una giornalista turca («Perché non gioca?»), Lucio contravviene al mantra («Non parlo del futuro») anticipando la partenza del centrocampista, costato 4,75 milioni per un prestito biennale (204 minuti disputati): «Salih è un ragazzo delizioso, ha lavorato tanto ma gli altri sono stati più bravi. Lo ringrazio del contributo che ha dato in allenamento». Sul gap con la Juventus non incorre nello stesso errore commesso da Garcia un anno fa: «Gli scenari cambiano, dipende anche da quel che fanno gli avversari. A volte i campionati non sono paragonabili. A bocce ferme possiamo confrontarci con tutti». Sull’insidia invece d’iniziare la stagione in anticipo per il preliminare di Champions non si scompone: «Qualcosa cambia ma regala un vantaggio. Si inizia subito a fare sul serio senza rotolarsi sull’erbetta». Lo stesso atteggiamento che vuole questa sera con il Milan. Le piccole rivoluzioni, si notano anche dai piccoli particolari: «Dopo la gara si torna tutti a Roma». Nessuno svago, anche a campionato finito.

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