Spalletti: «Gervinho? Io non lo cederei»

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Leggo (F.Balzani)Due terzini, un centrale difensivo e il sostituto di Gervinho. La gara col Verona ha schiarito ulteriormente le idee a Spalletti che in serata ha parlato con Sabatini per dare un’accelerata al mercato in entrata di una squadra con troppi buchi. In ordine di tempo i primi due colpi saranno Perotti e Adriano. Per il primo c’è da tempo un accordo col Genoa sulla base di 12 milioni (3 subito, 9 al riscatto) e oggi potrebbe arrivare l’ok definitivo. Il terzino brasiliano, invece, ieri non era nemmeno in panchina col Barça e ha accettato la proposta di prestito giallorossa. Ma non basta. Perché con l’addio di Gervinho, destinato al club cinese Jiangsu Suning, si apre un nuovo buco in attacco. «Me ne servirebbero due come lui – ha svelato ieri Spalletti – Poi il mercato ha le sue logiche, ma io non lo venderei. Un giocatore può anche chiedere di essere ceduto e quindi ci si può far poco». Con l’addio di Garcia, quindi, è stato proprio Gervinho ad aver chiesto la cessione anche perché è dura dire di no a un quadriennale da 7,5 milioni a stagione. Dodici quelli che entreranno nelle casse della Roma pronti a essere girati al Milan per El Shaarawy.

Poi un centrale difensivo (visto il flop Castan). I nomi scelti sono due: Tonelli e Acerbi. Ma servono 10 milioni che però potrebbero arrivare dalla cessione di Doumbia in Premier. In extremis si farà un tentativo anche per uno tra Caceres e Santon. Ma il mercato riguarda anche i dirigenti e più nello specifico Sabatini corteggiato (per giugno) da Palermo e Bologna. Baldissoni però lo blinda: «Lui non ha mai detto che si sarebbe dimesso se fosse stato esonerato Garcia. Ha solo detto che un esonero sarebbe stata una sconfitta per la società. Sono due ruoli diversi, non hanno un destino collegato».

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