No stipendi è il fronte europeo

Il Corriere Dello Sport (P.Guadagno) – L’idea di sospendere il pagamento dello stipendio di marzo è stata solo una prima mossa, un modo per aprire un fronte. Dietro questo passo c’è il disegno più ampio che ha come obiettivo quello di allargarsi a tutta Europa, creando un asse con le altre Leghe, coinvolgendo anche quelle più piccole. A tirare le fila sono i grandi club, quelli che hanno ingaggi elevatissimi. I primi riscontri concreti infatti sono arrivati da Real Madrid e Barcellona. La Francia è un caso a parte perché una legge dello Stato consente la riduzione degli emolumenti fino al 70% lordo e alcuni club l’hanno già attuato. Poi ci sono gli esempi del Sion, in Svizzera, che ha licenziato i tesserati che non hanno accettato la cassa integrazione speciale. I calciatori del Borussia Monchengladbach invece hanno deciso di tagliarsi l’ingaggio per aiutare i dipendenti in difficoltà. Serve un movimento comune per portare avanti questa istanza, reso complicato dalle diverse fiscalità dei paesi. Nella visione dei club è impensabile che la Uefa non dia il suo contributo, limitandosi a pretendere dalle Federazioni un sostegno per compensare le perdite legate allo spostamento dei Campionati Europei.

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