Il Romanista – Ma la notte no!

Magari alla fine non si potrà neanche giocare a pallone. E forse si soprassiederà, come dicevano Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Ma pensare di mettersi in mutande nella notte a Siena, perché di questo si tratta anche se da superpagati, per uno spettacolo che potrebbe non esserlo affatto, innervosisce non poco. Ed è, questo sì molto comico. Più di Franco che salta in braccio a Ciccio.

Alle notti da lupi noi siamo certamente abituati dalla nascita, ma è mai possibile che nemmeno con questo tempo e queste temperature si riesca a far ragionare “i padroni della guerra”? Non per scomodare Bob Dylan con il riferimento a chi vendeva le armi o comunque smistava le carte delle decisioni – operazioni di guerra, ma solo per dire che il potere talvolta è cieco. E altro ancora. E non mi venite a raccontare che il Siena, dato che ha la coppa Italia, può imporre qualche ora di riposo in più a Pallotta – Baldini – Totti. Giocare alle 15 sarebbe stato onesto e corretto. Oltre che razionale e logico. Invece partiamo con il bus e i copertoni termici, ci facciamo una strada allucinante, torniamo indietro sempre come ragazzi in gita scolastica (senza però la pomiciatina liceale) e rischiamo alla grande sotto la neve “alemanniana”.

È giusto così? No, non lo è. Possiamo avere almeno una sorta di tutela per i vecchi e nuovi investimenti in mutande della nostra Roma? Possiamo aspettarci che una partita di calcio, sia pur invernale, non si trasformi in una poco romantica “Holiday on ice”? No, non possiamo. Facciamoci comperare il biglietto da un fidelissimo schedato con la tessera del tifoso, facciamoci timbrare la mano come a Eurodisney, diamo il codice fiscale, due foto tessera e l’analisi del sangue non anteriore ad una settimana, lasciamo la bottiglietta d’acqua all’ingresso perchè è arma impropria… ma schiantiamoci sui gradini ghiacciati del “Franchetto” senese.

E non voglio neanche dire che cosa rischiano in campo i miei – nostri ragazzi. Magari alla fine non si giocherà neanche a pallone. Faranno venti minuti, prenderanno tutti l’influenza e i geloni, e si ripeterà quel che resta dei 90’ a ferragosto, dopo gli Europei. Perchè voi vi stupireste?
Il Romanista – Stefano Romita



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