Senesi: “È una coppa nuova che ancora nessuno ha, vogliamo fare la storia del club. Ma la Roma arriverà con più ritmo perché stanno giocando partite importanti”

Al quotidiano argentino OLE.COM Senesi, difensore del Feyenoord, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua prossima avversaria in finale di Conference League: la Roma. Di seguito le  sue parole:

“È una coppa nuova che ancora nessuno ha, vogliamo fare la storia del club. Per me è la prima finale che giocherò e spero che sia il modo migliore per vincerla. Abbiamo già finito il campionato e siamo venuti in Portogallo per fare un mini ritiro e, allo stesso tempo, prepararci per la partita, che può essere un vantaggio. Ma la Roma arriverà con più ritmo perché stanno giocando partite importanti”.

Senesi ha poi parlato di quella famosa chiamata da parte del CT della Nazionale Italiana Roberto Mancini. La scelta finale del difensore però è stata la sua Argentina:

“Penso sia bellissimo che due nazionali mi vogliano, sono molto felice perché significa che sto facendo bene il mio lavoro. La cosa dell’Italia è reale, ho avuto contatti con Mancini, mi ha parlato del suo progetto. Ho parlato poi anche con lo staff tecnico dell’Argentina e in quel momento ho espresso la mia voglia di giocare per il mio paese. La decisione è già più che chiara. Più che convincermi, mi ha parlato del progetto che ha, che vuole mettere insieme una nuova squadra e voleva che ne facessi parte. Sta per fare un’importante ristrutturazione e voleva che facesse parte di quella ristrutturazione”. 

Come conclusione ha poi rilasciato il suo pensiero riguardo la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali:

“E’ un peccato per il calcio perché sono gli ultimi campioni d’Europa. Quando ho ricevuto le chiamate, mi sono seduto con la mia famiglia e le ho ascoltate, ma la realtà è che fin da bambino ho sempre sognato di giocare con la Nazionale argentina, è un anno che vado a letto pensando di avere la mia possibilità. E poi, ogni volta che pensavo a cosa fare, la prima cosa che mi veniva in mente era l’Argentina, quindi non avevo tanti dubbi. In ogni momento era maggiore il desiderio di voler giocare per il mio paese”.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti