Seconda casa

AS Roma Match Program (T.Riccardi) – Francesco Totti è conosciuto e riconosciuto in tutto il globo terracqueo. In Italia, nel mondo e in Europa ha fatto parlare di sé a ogni latitudine. Basta il nome, basta il numero 10 sulla maglia giallorossa per associare quelle cinque lettere al giocatore più forte del dopoguerra (parole di De Rossi). Eppure, nel nostro bel paese il suo valore non è stato riconosciuto subito. Per anni nei vari stadi italiani è stato fischiato e spesso gli è stata fatta pesare la romanità che più volte ha sventolato come un orgoglio. La stampa italiana non lo ha sempre riempito di elogi, anzi. Per lo sputo a Poulsen in Italia-Danimarca lo definirono “bulletto vile”. Addirittura dopo il Mondiale che la Nazionale di Lippi vinse grazie anche a lui, il primo quotidiano sportivo del paese riportò nero su bianco che “Cassano con il 10 di Diego ha già fatto più di lui”. Era una partita per le qualificazioni agli Europei pareggiata 1-1 con la Lituania. Ma, come si dice, meglio tardi che mai. Ora Totti a 40 anni compiuti è celebrato come merita, forse con un po’ di ritardo come successe a Antonio De Curtis, più noto come Totò. Oggi quando si appresta a entrare su un terreno di gioco che non sia quello dell’Olimpico i tifosi presenti lo applaudono, tributandogli l’omaggio che si deve ai grandi campioni dello sport. L’esempio più recente è l’ovazione che il Dall’Ara di Bologna ha deciso di dedicargli al suo ingresso in campo lo scorso 9 aprile. Lì, in uno stadio in cui il capitano ha segnato tre gol in carriera e qualche dispiacere ai sostenitori rossoblù lo ha dato.

Domenica Totti sarà a Milano, a San Siro, nell’impianto conosciuto anche come “La scala del calcio”. È il contesto che – Olimpico a parte – ha esaltato di più le sue gesta in carriera. È lo stadio – sempre Olimpico a parte – in cui ha segnato più gol. Quindici se contiamo campionato e Coppa Italia, tredici se confiniamo il conteggio alla Serie A. Da nessun’altra parte il fuoriclasse di Porta Metronia ha fatto meglio. Da nessun’altra parte si è sentito così a suo agio. In casa del Milan ha segnato otto gol, in quella dell’Inter ne ha realizzati sette. Francesco gioca la sua prima partita della carriera al Meazza il 23 aprile 1994, Inter-Roma 2-2. Subentra al 26’ della ripresa al posto di festa. Mentre il 14 maggio 1995, in Milan-Roma 1-0, fa il suo debutto nello stesso stadio contro i rossoneri, anche in questo caso entrando a partita in corso, al 33’ del secondo tempo dà il cambio a Giannini. Dal suo esordio in Serie A – datato 1993 a Brescia – ci mette un po’ prima di mettere il timbro a San Siro. Il gol arriva il 21 gennaio 2001: la doppietta non è sufficiente per rimediare ai tre gol del Milan di Zaccheroni. Ma è l’anno del terzo scudetto e la sconfitta giallorossa non inciderà nel bilancio finale. Da quel momento – anno dopo anno – mette in fila altre 13 reti (l’ultima il 9 maggio 2015 sempre contro il Milan) in 45 presenze complessive. Alcune di queste “perle” da prima pagina. Il cucchiaio a Julio Cesar in Inter-Roma 2-3. “Forse il gol più bello della mia vita”, ha più volte ripetuto il dieci. C’è pure la mezzarovesciata dell’11 novembre 2006 in Milan-Roma 1-2. In questa occasione di reti ne mette a segno due, l’altra è di testa ispirata da un cross di Mancini, a sua volta ispirato da una rabona di Aquilani.

Tutto molto bello. Tutta roba che da quelle parti hanno apprezzato particolarmente, nonostante i colori. Non a caso anche in occasione dell’ultimo Milan-Roma (14 maggio 2016), è stato salutato e acclamato come uno di casa. Non è un mistero che Silvio Berlusconi e Massimo Moratti gli abbiano fatto più volte la corte spietata per portarlo sui “Navigli”, nemmeno fosse la donna più bella del mondo. Ma lui ha sempre preferito declinare. Però è un fatto, non c’è altra città in cui Totti abbia avuto un rendimento così alto. Quelle che si avvicinano di più a Milano sono Genova e Parma, dove ha lasciato il suo nome in sette occasioni (sempre in campionato). A Verona con Chievo e Hellas ne ha fatti sei, a Torino – contro Toro e Juventus – ne ha messi dentro cinque. In totale, Totti in trasferta in Serie A ha segnato 89 gol, dei 250 nel massimo torneo. Milano per lui è come una seconda casa.

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