Sasso, l’architetto mediatore dallo stadio di Roma a Torino

La StampaL’uomo delle mediazioni si chiama Alberto Sasso, fa l’architetto, e alle ultime elezioni è stato il candidato 5 Stelle – sconfitto da Stefano Lepri – nel collegio di Mirafiori. È lui, forte di un rapporto con Beppe Grillo che dura da quasi vent’anni, ad aver portato avanti la trattativa sul dossier olimpico. E nel 2017 è stato lui, chiamato dal fondatore del Movimento, ad aver gestito la patata bollente del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle per conto di Virginia Raggi. Sono situazioni diversissime: nella capitale l’amministrazione 5 Stelle si è trovata di fronte a un progetto sostanzialmente concluso, qui tutto è a livello embrionale. L’obiettivo di Sasso – lo stesso di Grillo – è portare i grillini verso una fase due: «Bisogna dimostrare di avere capacità decisionale e visione» dice.

Secondo l’architetto «green» i Giochi sono un’opportunità importante, da affrontare con lo spirito delle origini: «Il tema del riutilizzo è nel programma». Sasso, che ha lavorato in Austria e in Trentino Alto Adige, ha un pallino: la montagna, sostiene, può essere un laboratorio in cui mettere in pratica le politiche verdi. Ecco perché il prossimo passo è tentare di convincere della bontà del progetto olimpico anche i No Tav. Molti sindaci sono già d’accordo, gli attivisti sono gelidi se non contrari. E ieri il gruppo «No Torino 2026» ha affidato la sua (ironica) posizione a un post: «Grazie Beppe, ora vogliamo il raddoppio del tunnel di base».

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