Il Messaggero (S. Carina) – Gli occhi a volte parlano da soli. E quelli di Mourinho,
tradiscono la voglia di giocare. Inutile pretendere frasi ad effetto: “Le parole le porta via il
vento – spiega – Giocare un derby in più, uno nuovo, per me sarà un privilegio ma quello che conta sarà lì, in mezzo al campo, dal primo minuto”.
La vigilia scorre via serena: “Non sono preoccupato, la Lazio è una squadra di qualità ma non serve motivare lo spogliatoio in gare come queste“. Non stuzzicatelo però sull’assenza di Pellegrini, l’umore cambia: “Potrei dire che il derby è iniziato al 90′ della gara con l’Udinese. Perché avere Lorenzo è una cosa, non averlo è un’altra. Cosa avrei dovuto fare, litigare con l’arbitro? È giovane, ha fatto una cagata (letterale, ndc), Rocchi troverà il modo di farlo crescere“.
Dribbla lo scivoloso ricordo di Lazio-Inter del 2010 (“I tifosi laziali non sostenevano la squadra ma la rivalità è una cosa bella“) e prima di salutare regala l’indicazione che non ti aspetti: “Viña ha recuperato“. Con l’uruguaiano dietro (provata anche la difesa a tre), Zaniolo– Mkhitaryan– El Shaarawy (o Perez) il tridente alle spalle di Abraham.
Lotito, ieri a bordocampo a Formello per un discorso al gruppo, incrocia gli occhi di Sarri, che invece sono quelli di chi ribolle dentro. “Questa negatività è eccessiva, Che la sconfitta di Milano possa aver lasciato qualche scoria è plausibile, ma le medie di gol subiti e punti sono simili con lo scorso anno. E a gol fatti siamo 12 a 8“.
L’assenza di Pellegrini? “Non faccio scelte in base agli avversari. Luis Alberto? Se c’è uno adatto al mio calcio, è lui”. Sul derby: “Se sono teso? Lo ero di più per Sangiovannese-Montevarchi in C, una rivalità centenaria anche con qualche morto. Questa non è una partita normale ma una delle più importanti d’Europa. È un onore giocarlo.”