Santon: “Ho avuto un impatto positivo, la Roma è un sogno. Mi sto adattando a quello che vuole Di Francesco” – VIDEO

Il nuovo terzino destro della Roma, Davide Santon, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Roma Radio qualche istante prima dell’allenamento mattutino. Queste le sue parole:

Come sta andando? Com’è il tuo impatto?
Va molto bene, ho avuto un impatto positivo. La squadra mi ha accolto bene, i compagni sono tutti bravi ragazzi, con alcuni di loro ci sono stato già in passato e quindi conoscevo già qualcuno. Sta andando bene, lavoriamo dura. Ogni giorno fa caldo, però il ritiro è fatto per questo. E’ dura, però sono cose che poi ti porterai avanti durante la stagione e ti serviranno per tutto l’anno. Sono cose importanti, fai fatica però è giusto farle.

Il mister usa molto le fasce, come ti stai trovando con lui?
Ti devi abituare un può a tutto, ma i meccanismi sono quelli. Un allenatore magari vuole una cosa, un altro ne vuole un’altra. Mi sto adattando a quello che vuole Di Francesco. Infatti abbiamo fatto tanti lavori in fase difensiva. Sto un po’ capendo tanti meccanismi e vediamo di metterli in pratica durante la stagione.

Qual è il tuo obiettivo personale?
Voglio tornare a far vedere quello che ho fatto vedere in passato. Per me questa è una nuova sfida, come ho detto devo dimostrare quello che ho fatto. Per me Roma è una tappa importante, è un sogno. E’ una squadra che punta ad arrivare in alto, come anche l’anno scorso con la semifinale di Champions League. La Roma deve stare lì sopra, deve tornare a giocare certe partite, sperando anche di tornare a vincere qualcosa se si può.

Il tuo punto di forza è giocare su entrambe le fasce. Può essere più difficile adattarsi?
C’è un discorso d’adattamento: come usi il piede destro o il piede sinistro, le scappate o gli attacchi che devi fare, è tutto diverso. Però sono sempre stato adattato sia a destra che a sinistra, quindi diciamo che sono abituato, ma non è sempre la stessa cosa.

Le diagonali…
Eh le diagonali non sono facili. A volte mi chiedo perché ho deciso di fare il terzino (ride, ndr). Ci vuole anche questo ruolo in una squadra. Per me è un ruolo bello, perché hai l’opportunità di attaccare e di difendere, se riesci a fare entrambe le fasi è una cosa molto importante. Non è un ruolo facilissimo.

Di Francesco chiede spesso a voi difensori di rifare determinati movimenti…
Lui sta molto attento ai piccolo dettagli, stiamo lavorando molto sulla fase difensiva. Vuole che la difesa stia sempre molto alta. E’ ovvio che sia così, stiamo nel ritiro, c’è gente nuova che magari non ha giocato in Italia e che arriva dall’estero e non sono abituatissimi a fare la tattica. C’è tanto bisogno di rifarlo e rifarlo. Serve a chi è già in Italia e ancora di più a chi è venuto da campionati esteri.

Preferisci avere un buon difensore centrale o un esterno d’attacco che copre anche in fase difensiva?
Tutte e due (ride, ndr). Perché il difensore centrale ti salva la vita se l’ala ti salta, mentre se tu attacchi il tuo esterno ti deve coprire. Tutti devono aiutare se capita l’errore o la corsa in avanti. Può capitare che ti salti l’ala e loro sono lì per darti una mano. Quello davanti ti deve prendere la sovrapposizione del terzino, comunque ti deve dare una mano.

Cosa consigli a Kluivert?
Non è mai facile. I ho avuto la fortuna di fare una bellissima esperienza di tre anni e mezzo in Inghilterra. Secondo me non è facile cambiare campionato così giovane, però lui ha grandi potenzialità, si allena forte e si impegna. E’ spensierato e questa è la cosa più importante, perché se inizi a pensare al gol o all’assist non va bene. Lui è proprio spensierato, quando gioca a calcio si diverte, è col sorriso. Non devo dar nessun consiglio.

Ti è mancata un po’ di spensieratezza?
Un po’ sì, perché sono partito giovane e tutti hanno incominciato ad aspettarsi non tanto ma tantissimo da me. Avevo fatto vedere belle cose e quindi ti aspetti sempre di più. Poi c’è stato qualche calo ed è stata dura. Inizia a pensare a tante cose, le pressioni e cose simili. Ci sono state tante cose come infortuni e partite non belle. Tutto capita per un qualcosa, questa mi avventura alla Roma è arrivata nel momento della mia vita per qualcosa. Mi sento che ho ancora tante cose da dare e spero di darle con questa maglia.

La piazza di Newcastle forse è un po’ sottovalutata…
Quando ho firmato mi hanno detto che per gli abbonamenti dovevi aspettare 4 anni. Se potessero andrebbero allo stadio in 200mila (ride, ndr).

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