Rotta su Ansaldi, difesa tutta nuova. Cambia il portiere, Manolas in bilico

Ansaldi

Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Tra dodici uomini, quasi nessuno è sicuro al cento per cento del proprio futuro. Perché la Roma sta pensando a una radicale ricostruzione in difesa. Molto dipenderà dalle risorse disponibili e quindi dalla partecipazione alla Champions League.

PORTIERI – Dei tre portieri, uno sicuramente andrà via: è Szczesny, che tornerà all’Arsenal. Sabatini nei mesi scorsi ha provato a chiedere a Wenger il rinnovo del prestito ma si è sentito rispondere che l’operazione non era replicabile. E così, ha chiuso per il brasiliano Alisson, che arriverà ad agosto dall’Olimpiade di Rio con la prospettiva di giocare titolare. Dovrebbe restare anche De Sanctis, che sta trattando il rinnovo del contratto in scadenza, mentre potrebbe smettere Lobont, anche lui svincolato. Entrerà dunque un altro portiere, che non necessariamente sarebbe Skorupski (ora in prestito all’Empoli). Torna caldo il nome di Sportiello dell’Atalanta, un pallino di Sabatini: potrebbe rendere meno urgente l’inserimento di Alisson.

IL NODO – Ma il dubbio principale riguarda il difensore più bravo, Kostas Manolas. Ha tante offerte, specialmente dall’Inghilterra, e uno stipendio relativamente basso rispetto agli altri titolari: guadagna meno di 1,5 milioni netti. Il suo manager ha già chiesto un aumento a Sabatini, che in attesa di chiarire definitivamente il suo futuro vuole capire se Manolas possa essere trattenuto o meno. Con la Roma in Champions League sarà più facile resistere alle tentazioni e rinnovargli il contratto. Ma a Trigoria vogliono evitare un nuovo caso Benatia, che si sviluppò proprio a causa delle rimostranze del giocatore e che poi portò all’inevitabile addio. Il paradosso è che se Manolas se ne va, alla Roma può tornare proprio Benatia dal Bayern Monaco. Su questo punto si dovrà pronunciare Ancelotti, che sta per insediarsi in Baviera, ma agli ex compagni Benatia ha già mandato segnali chiari: gli piacerebbe essere di nuovo parte del gruppo. Naturalmente dal punto di vista della Roma l’affare dev’essere vantaggioso anche sul piano economico. Ma Sabatini (o chi per lui) cercherà anche un difensore centrale mancino: il profilo giusto corrisponde al giovane Umtiti (1993) del Lione. E’ un camerunense naturalizzato francese e sembra abbia conquistato Spalletti.

RISCATTI – Ma c’è di più. Soltanto per mantenere la rosa così com’è, in difesa, la Roma dovrebbe spendere una trentina di milioni: tanti ne costano insieme Digne, Rüdiger e Zukanovic, non ancora pagati ai rispettivi venditori. Per Zukanovic non c’è scelta: va riscattato come da accordi con la Sampdoria per 2,8 milioni. Potrebbe rimanere ma non è così scontato. Il resto è facoltativo: impensabile che la Roma paghi 18 milioni per Digne, per cui il Psg ha già incassato 2,5 milioni di prestito. Si cercherà semmai di procrastinare il leasing di un anno, sempre a pagamento. Probabile invece il sacrificio per Rüdiger: 9 milioni che si aggiungono ai 4 già versati allo Stoccarda nell’agosto 2015.

FASCE – E se altri due centrali sono sicuri partenti, Castan e Gyomber, sui lati il solo Florenzi ha la ragionevole certezza di rimanere a Roma. E’ lui la bandiera del rinnovamento. Andranno invece via Maicon, in scadenza di contratto, e Torosidis, che ormai è uscito di scena dalle rotazioni difensive. Saluti probabili anche per il giovane brasiliano Emerson Palmieri, che Spalletti ha fatto entrare nel finale di Roma-Inter. Dopo la doppia esperienza italiana (la prima al Palermo) dovrebbe rientrare al Santos, in Brasile. Si tratta invece per l’argentino Ansaldi, ora al Genoa ma di proprietà dello Zenit. A San Pietroburgo lo portò Spalletti. «Confermo che c’è un discorso aperto con la Roma – ha detto l’agente Francisco Culasso – Cristian potrebbe essere riscattato prima dal Genoa, quella giallorossa è una destinazione gradita».

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