Rosetti: “Con la VAR il rigore a Dzeko contro la Sampdoria sarebbe stato dato”

Roberto Rosetti, ex arbitro di Serie A e responsabile italiano della sperimentazione VAR, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole:

Come funziona, quindi?
«Due arbitri visionano le riprese tv. In alto c’è la diretta e sotto un monitor dove ripassa la stessa immagine con un ritardo di tre secondi. Quando accade qualcosa di sospetto, il Var può rivedere subito l’azione, poi se il dubbio resta chiede all’operatore di trovare le 4 migliori inquadrature per valutare il caso. Poi ne resta una: se il responso è diverso rispetto a quello del campo, scatta l’avviso».

Nel frattempo chi sta arbitrando deve continuare come se nulla fosse?
«Se c’è un episodio dubbio la cosa migliore da fare è fermare il gioco per evitare guai».

Avete dei dati in questo senso?
«Dall’inizio dei test in Italia sono state osservate 31 partite e 235 azioni sospette. Il tempo medio richiesto per arrivare a una decisione è di 27,2 secondi. Davvero pochissimi».

Giallo a De Paul per la dura entrata su De Sciglio in Udinese-Milan e rigore tolto per un fuorigioco inesistente di Dzeko in Samp-Roma. Roba da Var?
«Sì, sono casi che rientrano negli episodi chiari e non interpretabili. Al contrario del mani, non fischiato, di Iago Falque prima del suo gol in Torino-Fiorentina. E’ stato considerato involontario: valutazione soggettiva, non sindacabile».

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