Roma, solito Perotti e tante ombre

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Il Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – La Roma quest’anno fatica moltissimo a vincere le partite. La conferma è arrivata ieri in Repubblica Ceca, dove si è fatta raggiungere per la quarta volta dopo essere passata in vantaggio. Era accaduto anche domenica scorsa contro la Samp, ma poi ci aveva pensato Totti a regalare i tre punti. Il rigore in apertura di Perotti è stato vanificato da un errore – solo il primo di una lunga serie – di Juan Jesus, che ha permesso al Viktoria di pareggiare dopo pochi minuti. Nella ripresa Spalletti ha provato a correggere la squadra forse troppo sperimentale mandata in campo all’inizio, ma non è riuscito a concretizzare la superiorità tecnica evidente della sua squadra. Sono stati confermati i limiti di questo inizio di stagione: difesa traballante, centrocampo senza un ispiratore di gioco, attacco che fatica a segnare come nello scorso campionato. E questa volta non è bastato neppure l’ingresso in campo di Totti negli ultimi venti minuti per risolvere la partita. Domenica contro la Fiorentina ci vorrà un’altra Roma.

SPERIMENTALESpalletti ha mandato in campo la Roma 2, facendo rifiatare qualche titolare e inserendo alcuni giocatori in cerca di identità. E’ il caso di Fazio, Gerson e Iturbe, titolari per la prima volta. In porta è tornato Alisson, che aveva giocato l’unica partita a Oporto. Juan Jesus ancora a sinistra, dove ha evidenziato nuovamente di avere molte lacune. Paredes in mezzo al campo, con il compito di dare i tempi alla squadra.

La Roma per la quarta volta nelle prime sei partite ufficiali della stagione ha avuto la possibilità di passare in vantaggio, ma non è bastato per mettere al sicuro il risultato. La partita si è messa subito sul binario giusto per la squadra di Spalletti, in gol dopo tre minuti grazie a un rigore realizzato con la solita freddezza da Perotti, per un fallo netto di Mateju su El Shaarawy. E’ stato il quinto rigore dall’inizio della stagione, il Viktoria Plzen ha accusato il colpo, ma ha reagito subito. I cechi, schierati con il 4-4-2, hanno fatto il pressing alto e sulle fasce hanno messo in difficoltà la Roma, che ha risposto con il 4-3- 1-2. Giallorossi in affanno soprattutto a sinistra, dove Gerson non si è allargato, lasciando spesso Juan Jesus contro due avversari. Il pareggio dei padroni di casa è arrivato all’11′, conseguenza di un errore di Gerson. Il cross di Zeman, con  che non ha coperto, ha trovato Bakos pronto di testa: ha anticipato Juan Jesus che era in netto vantaggio, con Alisson in ritardo. Tutto da rifare, con la Roma ancora una volta vittima dei suoi errori in fase difensiva.

Spalletti ha chiesto ai suoi di giocare a due tocchi per non finire nella trappola del pressing del Viktoria e di cominciare l’azione con Paredes, poco propositivo. Dopo un inizio incerto la squadra giallorossa ha cominciato a far valere le qualità di palleggio e poco dopo la mezz’ora Nainggolan ha colpito il palo con un tiro dal limite. La Roma è cresciuta nel finale del primo tempo, grazie alla vivacità di Perotti ed El Shaarawy, non sostenuti da Iturbe, confermatosi un giocatore inutile.

LA CARTA TOTTI – Nella ripresa Spalletti ha avvertito la necessità di correggere la Roma. Subito dentro Dzeko al posto dell’acerbo Gerson, talento brasiliano sul quale la società punta molto, ma che ha bisogno di crescere. Il bosniaco si è reso pericoloso solo in un paio di occasioni. La disposizione in campo è passata al 4-2-3-1. La Roma ha mantenuto il controllo del centrocampo, consolidando il possesso del pallone. Il tecnico toscano ha pensato così di cambiare ancora, per provare a vincere la partita. Poco prima della mezz’ora ha messo dentro Totti (accolto in campo da una ovazione del pubblico ceco) e Florenzi, ridisegnando così l’attacco iniziale, del quale è rimasto solo Perotti. Juan Jesus ha continuato a sbandare (ha rischiato il rosso e nel finale ha subito anche un tunnel), nelle rare occasioni in cui il Viktoria è venuto avanti. Totti ha creato occasioni giocando di prima. Un brivido in chiusura per un tiro di Petrzela parato da AlissonNon è ancora la Roma della passata stagione.

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