Roma-Salernitana 2-2, le pagelle: Pellegrini e Matic avvento, la pietà di Belotti. El Shaarawy rimedia, Wijnaldum loading

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Un pareggio che lascia aperta la porta per la qualificazione in Champions anche attraverso il campionato. Ma anche e soprattutto l’amaro vista la penalizzazione di 10 punti subita dalla Juve.

Nell’Olimpico silenzioso per lo sciopero della Curva Sud vagavano (forse) gli ultimi tre punti di speranza per la Champions. La Roma ne prende uno, all’ultimo, dopo essere andata due volte sotto. Apre Candreva, El Shaarawy pareggia. Dia, però, firma il raddoppio granata, annullato dal gol di Matic. La Roma è settima a 60 punti.

La Roma compatta vista in Germania non si riconferma. I giallorossi soffrono i lanci lunghi. Da centrocampo Coulibaly pesca il taglio di Candreva alle spalle di Ibanez: l’ex laziale tocca al volo e supera Rui Patricio, indeciso su cosa fare. Le idee latitano, ancor di più oggi e con una finale europea da giocare. Ci provano Zalewski ed El Shaarawy: il primo manda a lato i due tiri, uno sopra alla traversa, e dà ad Ochoa una punizione; il Faraone gira di prima l’assist di Bove spedendo però sul fondo. In rete ci va il tiro di Ibanez nei minuti di recupero: prima del tiro che si insacca alle spalle del portiere messicano il pallone finisce sulle mani di Belotti. Il Var annulla.

La ripresa è al massimo. Si rientra ed arriva il pareggio. Pellegrini guadagna punizione, Ochoa ribatte ma sui piedi dell’accorrente El Shaarawy, che si fa perdonare il movimento sbagliato su Candreva. La gioia è fugace. Dia pareggia mettendo in rete l’assist di Piatek, trovato proprio da Candreva con un lancio da trequarti. Il finale, con l’ingresso di Cristante, vede la Roma crescere e trovare il pareggio di Matic. Dagli sviluppi dell’angolo, arriva la zampata del serbo, che mette così fine alla produttività interrotta dai piazzati.

LE PAGELLE

Rui Patricio 5,5 – Il tocco decisivo di Candreva arriva mentre decide se uscire o difendere la porta, come fa su un paio di tiri rasoterra. Non troppo convinta nemmeno l’uscita su Dia.

Bove 6 – Alle caratteristiche con cui si è fatto apprezzare ne aggiunge un’altra: la versatilità. Chiuso il ritorno col Bayer, doppia sfida che lo ha eletto ad eroe, da esterno di centrocampo, scala ulteriormente andando sul centro-destra sostituendo Mancini. Ne prende, come se gli mancasse, l’aggressività e gli spunti offensivi. Dà ad El Shaarawy un interessante assist. Vicino a Smalling quando Piatek mette in mezzo, è lì senza intervenire.

Smalling 6 – Ultima parte in Germania, dall’inizio oggi con vista Budapest. Amministra, prova il gol su angolo ad inizio partita. Aiuta il secondo vantaggio granata: cedevole su Piatek, non sulle altre.

Ibanez 5,5 – Il campanello d’allarme che avverte l’inserimento alle spalle di Candreva suona in contro tempo. Trova il modo per cancellare il tutto: segna il gol del pareggio, le mani di Belotti portano all’annullamento. Una costante montagna russa. (Dal 46’ Llorente 6 – Si dice possano essere le ultime giornate capitoline. Mourinho lo mette dentro nella ripresa. Aspettandosi forse un uno contro uno, non attacca Candreva, che lancerà Piatek. Aiuta anche il raddoppio giallorosso).

Zalewski 6 – Propositivo sin dall’inizio, guadagna bene il campo. Attacca e calcia: un tiro finisce su Belotti, uno fuori e la punizione tra le mani di Ochoa. Calcola male l’uscita a centrocampo su Kastanos, primo step per il raddoppio.

Camara 6 – Tra un contrasto, soprattutto aereo, e un tackle arriva al tiro: apre troppo l’interno, manda fuori. Surfa sulle onde più grandi create nel secondo tempo. (Dal 74’ Cristante 6,5 – Entra, per la prima volta in corsa, e scuote la Roma portandola al pareggio. E pensare che nel finale sciupa l’occasione del vantaggio).

Tahirovic 5 – Mette in discussione la crescita evidenziata con la convincente prova di Bologna. Nello score personale riempie lo spazio per i passaggi iniziali. Soffre la pressione, faticando a scrollarsela di dosso anche con i movimenti. (Dal 46’ Matic 6,5 – Entra facendo la voce grossa, non riesce ad urlare a Dia che sigla il raddoppio davanti a lui. Pensa a firmare quello giallorosso).

El Shaarawy 6,5 – Ritorna in campo, da titolare. È incerto se andare su Candreva, accenna solamente il movimento lasciando poi l’incombenza ad Ibanez. Cerca la scossa alla mezz’ora con un tiro di prima, andato fuori. Va in porta invece la ribattuta di Ochoa ad inizio secondo tempo, tornando a rendere proficui i piazzati.

Wijnaldum 5 – Ai 45’ minuti del secondo tempo disputati giovedì, aggiunge quelli iniziali di oggi. Alla gara, però, non mette nulla in più. La colla che prova a lasciare tra il centrocampo e l’attacco è di brevissima durata: lento, soffre l’aggressività stentando a tenere per più di qualche secondo palla. (Dal 67’ Abraham 6 – Gira, non trova la giusta collocazione)

Solbakken 5 – Trova dall’altra parte il compagno di nazionale Bohinen, oltre alla titolarità che Mou – in campionato – gli conferma dopo Bologna. La giusta combinazione per attivarsi è nascosta, come lui in campo dove si vede paradossalmente più in difesa. Andato a destra, si dedica ai cross con scarsa fortuna. (Dal 46’ Pellegrini 7 – Toglie la carta in cui era imballata la Roma. Con la prima azione guadagna punizione, da cui fa nascere l’assist per ElSha. Pennella anche la punizione. Instradato sul giusto binario, lo percorre anche all’indietro: entra in tackle in area come un esperto centrale).

Belotti 5 – Fa quel che può, ma – di nuovo – non basta. Al solito arrancare si aggiunge la sfortuna: è sulla linea del tiro, destinato nello specchio della porta, di Zalewski; tocca di mano il colpo di testa di Ibanez. Mou prova a rinfrancarlo, Pellegrini a fargli cancellare il tabù del gol in campionato che non arriva da un anno: arriva però tardi sul cross del capitano.

Mourinho 6 – Smuove qualche pedina, facendo riemergere dal sacco anche El Shaarawy, rientrato titolare come Smalling e Gini. Poi fa il nuovo esperimento: Mancini riposa, Bove al suo posto. Con i cambi, alla fine, arriva un punto. Ma la vittoria in campionato continua a mancare da un mese.

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