Roma, perché Zaniolo può partire: dai silenzi con Mourinho ai paletti Uefa

La Repubblica (M. Pinci) – In ogni relazione arriva un momento in cui ci si guarda intorno. Come per capire se non si possa avere qualcosa di meglio. È quello che succede tra Nicolò Zaniolo e la Roma: si vogliono bene, ma entrambi iniziano a pensare che forse con altre persone vicino potrebbero essere più felici.

La domanda è: si può vendere il giocatore che ha segnato il gol più importante degli ultimi 15 anni? La risposta è sì, si può. Anche se forse quel giorno, durante quella festa sul pullman, il general manager Tiago Pinto ha per la prima volta dubitato di poter vendere il giocatore più acclamato dal pubblico.

Ma tant’è: a gennaio, la Roma e Nicolò parlavano di rinnovare il contratto, base d’intesa intorno ai 3 milioni netti a stagione. Poi è successo qualcosa tra il calciatore e José Mourinho. Incomprensioni, silenzi, qualche discussione. Del nuovo contratto non s’è parlato più: il motivo che pulisce ogni coscienza è che gli accordi attuali scadono soltanto nel 2024. In realtà, entrambi hanno iniziato a pensare che possa esserci anche altro, nel proprio futuro.

La Roma, ad esempio, è consapevole di dover trovare il modo di aderire ai requisiti Uefa per il nuovo Fair play finanziario. E che – come altri 38 club in Europa – rischia per questo sanzioni dal massimo organismo del calcio europeo.  Insomma, una cosa a Trigoria è molto chiara: prima di comprare il club dovrà vendere. E di incedibili ce ne sono solo due: Lorenzo Pellegrini e Tammy Abraham.

Anche Zaniolo ha ricevuto manifestazioni di interesse: tra dicembre e gennaio s’era fatta viva con intensità la Juventus. Oggi c’è il Milan. Nessuna offerta è mai arrivata a Trigoria, ma a Milano devono prima chiarire le posizioni del ds Ricky Massara e di Paolo Maldini

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