Roma pazzesca: è la notte dei miracoli. De Rossi: «Una delle gioie più grandi da quando gioco». Manolas: «Eliminati i più forti del mondo»

Corriere della Sera (G.Piacentini) – Se una mattina di giugno non avesse deciso di ripensarci e di rifiutare la cessione, già definita, allo Zenit, forse la Roma non avrebbe vissuto una serata come quella di ieri, destinata a rimanere nella storia. Il gol della qualificazione alla semifinale di Champions League lo ha segnato Kostas Manolas, con un colpo di testa. Nella sua corsa davanti alla panchina, sommerso dall’affetto dei compagni, c’era tutta la rabbia di una squadra che ieri sera ha trascinato e si è fatta trascinare dalla sua gente. «Non mi interessa – le parole del centrale greco – se sono entrato nella storia, siamo in semifinale di Champions League e abbiamo eliminato la squadra più forte al mondo, meritiamo tutto il meglio che possiamo avere». Nessuno alla vigilia sembrava credere all’impresa. «Venivano da tre brutti risultati, abbiamo dato tutto e se abbiamo i nostri tifosi nessuno ci può battere. In campionato facciamo fatica, ma se il pubblico viene sempre la Roma diventerà tra le più grandi d’Italia. Abbiamo meritato di essere qui, la squadra c’è complimenti a tutti».

È stata la serata, l’ennesima, di Edin Dzeko. «Sono rimasto – le sue parole – per giocare gare come questa. Ora c’è la semifinale, credo che il bello debba ancora venire».È’ stato il suo gol, il sesto in Champions League e il ventesimo in stagione, dopo appena 6 minuti a far capire ai 60 mila dell’Olimpico che l’impresa sarebbe stata possibile. È stato sempre lui a procurarsi il calcio di rigore del 2-0, realizzato da Daniele De Rossi. Il capitano si è preso una bella rivincita, piazzando alle spalle di Ter Stegen un pallone che pesava come un macigno: dimenticato l’autogol dell’andataPer noi – le parole di De Rossiè stato un trionfo, anche se eravamo solo ai quarti. Per la dimensione che ha la Roma, quella che è successa è una cosa incredibile. Ora dobbiamo giocarcela senza pensare di aver fatto un miracolo, non andremo in semifinale a fare una vacanza. Sapevamo che sarebbe stato difficilissimo, ma abbiamo avuto sempre la convinzione di potercela fare. La partita di andata, condizionata anche da alcuni episodi dubbi e dai nostri autogol, ce lo aveva detto, anche se siamo stati bravissimi a realizzare un’impresa».

Grande merito anche a Eusebio Di Francesco: meglio, in Champions, ha fatto solo Nils Liedholm. «Il mister è stato bravissimo a modificare la formazione in tre giorni, a farcela entrare in testa. Io sono felicissimo, ma cerco di essere lucido: all’andata avevo giocato bene ma si ricordava solo l’autogol. Preferisco giocare una partita coraggiosa piuttosto che farmela addosso davanti ad avversari così forti. È una delle serate più belle da calciatore romanista. Prima della partita ero quasi commosso a vedere lo stadio pieno, la gente che ci credeva. L’ho detto ai miei compagni: non possiamo farcela addosso, mettiamocela tutta. Al massimo saremo eliminati». Non è andata così.

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