Roma, tutti chiedono lo sconto. Pallotta si infuria con la politica

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Qualcosa si muove. Lentamente ma si muove. La Roma è stata investita dal ciclone post Covid-19, che ha bloccato la cessione del club da Pallotta a Dan Friedkin, dilatato ancora i tempi della telenovela sullo stadio e aggravato i conti già in profonda sofferenza. In più il quarto posto attuale terrebbe la squadra fuori dalla Champions League per il secondo anno di fila. In questa situazione il magnate texano sembra restare fermo in attesa del bilancio del 30 giugno, aspettando anche l’eventuale ripresa del campionato. Di sicuro comunque le cifre della trattativa saranno ridimensionate. Nell’attesa Pallotta si è sfogato con il governatore del Massachusetts, Charlie Baker, in seguito all’annuncio di quest’ultimo sulla strategia di riapertura del New England: “Hai mandato in bancarotta mezza Boston. Ignoranza“. Sul versante stadio anche Vitek, l’immobiliarista interessato ai terreni di Tor di Valle (di proprietà di Eurnova), vuole risparmiare. Sul fronte mercato chi chiede sconti, in questo caso per Schick, è invece il Lipsia, che ha il coltello dalla parte del manico nella trattativa.

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