La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini, M. Fallisi) – Il mantra del gioco di squadra, sulla carta, è l’esaltazione dell’idea collettiva. Tutto vero, naturalmente, però il fascino dei duelli, di quegli uno contro uno che possono decidere la partita, resta ancora intramontabile. Reparto per reparto, anche il match tra Roma Milan alimenta il gusto della sfida di stasera, che proviamo a raccontare attraverso sei protagonisti chiave.

Non nascondiamolo: il campionato di Chris Smalling non è cominciato nel migliore dei modi. Le prime due partite lo hanno messo in vetrina per due uno contro uno – con Candreva Ngonge – in cui non ha brillato. Adesso l’asticella sembra alzarsi ulteriormente, ma il difensore inglese di sicuro non vorrebbe perdere la sfida virtuale con il connazionale Tomori, che si pone a difesa di una squadra in apparenza più avanti nella condizione.

Ma pur se alle soglie dei 34 anni (a novembre), vai a dare per morto un vecchio leone come il giallorosso, che tra l’altro ha da poco firmato un rinnovo biennale. Perciò, oltre a tentare di fermare Giroud, al solito andrà a cercare gloria anche in attacco. I gol di Tomori al Milan si contano facilmente — uno a stagione, contro JuveLiverpool e ancora Juve — ma il suo personalissimo centro Fikayo lo ha segnato in nazionale: Southgate, c.t. dell’Inghilterra nel girone dell’Italia, lo ha convocato per le partite di qualificazione a Euro 2024 con Ucraina Scozia dopo averlo ignorato a lungo.

Leao ha esultato per il compagno sui social, perché la chiamata non è banale: è un segnale che può dare a Tomori lo slancio per riprendere a comandare la difesa come ai tempi dello scudetto, dopo le amnesie dell’ultima stagione. L’avvio è stato un’altalena: maluccio a Bologna, bene col ToroBelotti, e magari Lukaku — contro il quale ha esordito in rossonero nel 2021 — sono il suo crash test.

In attesa che Lukaku mostri tutto il suo talento, non è un mistero che tra i tanti volti nuovi della Roma quello che finora ha convinto di più è Houssem Aouar. Il franco-algerino ex Lione si è inserito subito negli schemi di Mourinho, mostrando giocate di classe e riuscendo ad andare anche in gol. Per questo stasera potrebbe essere uno dei protagonisti, sdoppiandosi fra la mediana e la trequarti, in alternanza con capitan Pellegrini.

Se sarà davvero una Roma assai cauta in partenza per non lasciare spazio alle accelerazioni in campo aperto dei rossoneri, Aouar può essere un’arma decisiva. Dall’altra parte chiavi in mano a Reijnders, perché l’olandese è la sintesi di tutto quello che Pioli chiede al suo centrocampo: movimento, aggressività, incursioni. E personalità, dote che al 25enne sbarcato dall’Az Alkmaar non manca: Tijjani porta palla a testa alta e sceglie sempre la soluzione più coraggiosa. Il carattere va misurato in uno scontro diretto: all’Olimpico, a marzo in Conference contro la Lazio, fece un figurone trascinando l’Az al 2-1 finale. Si ripeterà?

Strana la vita. Andrea Belotti e Oliver Giroud sono partiti alla grande nonostante i fantasmi alle loro spalle. Se per il francese quello di Taremi è svanito, per l’italiano di spettri se ne sono materializzati due: Azmoun e soprattutto Lukaku. Comprensibile, visto che lo scorso anno l’ex granata era rimasto malinconicamente a quota zero gol. La voglia di rivincita del Gallo, però, si è materializzata subito in una doppietta alla prima giornata contro la Salernitana e con una buona anche a Verona. Insomma, anche contro il Milan Belotti offre tutte le garanzie possibili.

Per Giroud il discorso funziona all’incontrario: Oli ha segnato 3 gol in 2 partite e il 9 titolare indiscusso è lui, quello dei gol pesanti nelle sfide che contano, ma a quasi 37 anni ripetere una stagione da insostituibile come l’ultima avrebbe un che di miracoloso. Per questo il Milan si era mosso sul mercato, provando a regalare a Pioli un vice all’altezza, come Taremi: tramontata la pista che portava all’iraniano, Oli rimarrà al centro dell’attacco. Più o meno da solo, visto che Okafor non è un centravanti di ruolo e Colombo è andato al MonzaGiroud è pronto a stupire ancora, con il Diavolo sulle spalle e la Roma nel mirino.