Il Romanista – L’ira di Luis sulla squadra

Un’atmosfera tesa prima e soprattutto dopo la partita. Un viaggio di ritorno triste, con la squadra abbattuta per l’ottava sconfitta in campionato e la dirigenza e l’allenatore perplessi per una prestazione «inspiegabile». Oggi a Trigoria sarà giorno di confronti, Luis Enrique parlerà come al solito alla squadra e non ci andrà per il sottile. Ma intanto lunedì notte qualcosa è successo: i giocatori, durante il viaggio di ritorno in pullman, hanno discusso tra di loro della partita e i toni sono stati piuttosto animati, soprattutto nei confronti di qualche giovane da parte dei senatori. Non sono volate parole grosse, si è trattato di un confronto come ce ne sono a centinaia in qualsiasi spogliatoio del mondo, ma è abbastanza indicativo su quale sia l’umore dei giocatori che non si aspettavano, loro per primi, una prestazione del genere a Siena.

Non se l’aspettava neanche la società: i confronti con l’allenatore sono continui, oggi però i dirigenti dovrebbero incontrare anche i calciatori e invitarli a maggior attenzione nell’uso dei social network. Un’atmosfera tesa prima e soprattutto dopo la partita. Un viaggio di ritorno triste, con la squadra abbattuta per l’ottava sconfitta in campionato e la dirigenza e l’allenatore perplessi per una prestazione «inspiegabile». Oggi a Trigoria sarà giorno di confronti, Luis Enrique parlerà come al solito alla squadra e non ci andrà per il sottile. Ma intanto lunedì notte qualcosa è successo: i giocatori hanno discusso tra di loro della partita e i toni sono stati piuttosto animati, soprattutto nei confronti di qualche giovane da parte dei senatori. Non sono volate parole grosse, si è trattato di un confronto come ce ne sono a centinaia in qualsiasi spogliatoio del mondo, ma è abbastanza indicativo su quale sia l’umore dei giocatori che non si aspettavano, loro per primi, una prestazione del genere a Siena. In questo senso possono tornare utili le parole di De Rossi dette il giorno della conferenza del suo rinnovo: «Probabilmente il fatto di sapere fin da subito che quest’anno non partivamo per vincere ci ha creato un piccolo alibi».

Questo non si può negare, così come non si può negare il fatto che alcuni giocatori, soprattutto i più giovani, non siano in grado di dare sempre le risposte che i compagni e soprattutto l’allenatore si attende. Luis Enrique, che nel viaggio di ritorno era ancora amareggiato e ha parlato a lungo con luo staff, finora si era sempre schierato in difesa dei suoi ragazzi ripetendo praticamente sempre che recitava «il primo responsabile sono io», ma la partita di Siena ha lasciato il segno anche nel tecnico. Deluso dal comportamento della squadra, ancor prima che dal risultato negativo. «Non siamo capaci di mantenere la regolarità. Tanti giocatori hanno giocato sotto il loro livello, è mancata la cattiveria in una giornata che poteva essere importante», è l’appunto mosso da Luis Enrique ai calciatori, accusati anche di non riuscire a riprodurre in campo il lavoro svolto a Trigoria: «Ci sono tante cose di cui parliamo durante la settimana, ma se ne parli non vuol dire che poi lo fai. Facciamo errori di cui abbiamo parlato tutta la settimana…». E di cui da oggi pomeriggio si parlerà di nuovo, con la speranza che quella di Siena sia stata l’ultimo passaggio a vuoto.
Il Romanista – Chiara Zucchelli

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