Il Messaggero – Travolgente Roma

Ancora la Roma, anche in Coppa Italia. È Lamela a spingere i giallorossi ai quarti di finale dove già li aspetta la Juve capolista. L’argentino incanta e sigla una doppietta decisiva per la qualificazione e il quarto successo di fila. Luis Enrique, dal canto suo, in un Olimpico semideserto, si prende la meritata rivincita contro Delio Rossi: 3 a 0, grazie alla rete finale di Borini, stesso punteggio con cui la Fiorentina, il 4 dicembre, vinse al Franchi in campionato. È quella anche l’ultima sconfitta prima dei cinque risultati utili consecutivi.

Il turn over di Luis Enrique rende in partenza meno efficace la Roma che il tecnico ha poi il merito di aggiustare tra i due i tempi. Cinque novità rispetto alla gara vinta domenica pomeriggio con il Chievo: Cicinho, Kjaer, Viviani, Gago e Greco. Probabilmente troppe, soprattutto con tre titolari diversi a centrocampo, settore che senza De Rossi e Pjanic perde in sostanza e classe. Solo davanti il reparto è confermato con Totti in mezzo a Lamela e Bojan che si scambiano spesso le posizioni. La Fiorentina sembra all’inizio messa meglio (…). Ma è proprio in mezzo al campo che i viola, nella prima mezz’ora, vanno meglio. Lì si assicurano la superiorità di interpreti, anche perché i due terzini, a destra Cassani e a sinistra Pasqual non si abbassano mai, bloccando ogni iniziativa della Roma sui lati.

La Fiorentina ha un assetto compatto: la diga funziona. Viviani è impreciso e lento, Greco non incide e Gago non può far certo per tre, anche se è il più lucido e il più presente del settore. In dieci minuti, dall’undicesimo al diciannovesimo, i viola hanno tre grandi chance che però non sfruttano. Jovetic inventa subito per Ljajic, pallonetto a scavalcare Kjaer, ma la conclusione del serbo è sballata. Ancora un lancio del primo per il secondo che entra in area e si aggiusta la palla sul sinistro: Stekelenburg respinge con il petto. Cassani soprende a destra imbucando in profondità per Behrami: dal cross basso, a parte un paio di lisci, le conclusioni di Montolivo e Jovetic, con doppio salvataggio di Cicinho sulla linea.
La Roma a metà tempo alza il ritmo. Il gruppo si ritrova e la partita cambia, anche perché alla mezzora si accende improvvisamente Lamela. Di esterno sinistro l’argentino allarga in area per Totti che aspetta troppo prima di calciare, in solitudine, in diagonale di destro: Neto chiude con le gambe. Subito dopo, su tocco di Cicinho, il sinistro di Lamela, sporcato, vale solo un corner. Ancora l’argentino da fuori, stavolta di destro: Neto blocca.

Luis Enrique interviene nell’intervallo: fuori Viviani e dentro Perrotta che, da professionista esemplare, si fa trovare al top. Adesso la Roma è più aggressiva. E non a caso va subito in vantaggio. Totti, attaccando Natali, è favorito dal rimpallo. È un assist involontario per Lamela che di destro, in libertà, piazza il pallone tra le gambe di Neto e firma l’1 a 0 all’ottavo. Jovetic, però, non si placa e costruisce subito l’azione del possibile pari: da destra serve Pasqual in area che colpisce forte di sinistro. Perrotta devia in angolo. Tocca a Borini, assente dal 29 ottobre: a lasciare il campo è Bojan, poco vivace e mai capace di finalizzare in questa serata. Rossi risponde con Cerci per Ljajic (…)

Borini si presenta bene su invito di Lamela, ma Neto gli sfila il pallone sul più bello. Diventa decisivo poi quando ruba palla a Salifu, tocca in mezzo per Totti che mette Lamela davanti a Neto per il tocco più semplice di piatto sinistro per il 2 a 0 al ventunesimo. Entrano Vargas per Pasqual e Josè Angel per Cicinho con Taddei che si sposta a destra. Neto, con i piedi, regala il pallone a Borini che punta l’area, salta nastasic, e realizza il 3 a 0 al trentesimo, con il portiere viola che per la seconda volta si fa passare la palla sotto le gambe. La Roma passa e trova la Juve. L’obiettivo è la decima coppa, per la stella d’argento.
Il Messaggero – Ugo Trani

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