Roma, errori impossibili. Spalletti: «Zitti e a casa»

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Leggo (F.Balzani) – Di “impossibile” ci sono solo i tanti errori sotto porta. Al Bernabeu non riesce l’impresa alla Roma e finisce come all’Olimpico: 2-0 per il Real Madrid con lampo di CR7 intorno all’ora di gioco e raddoppio di Rodriguez che chiude i discorsi qualificazione ai quarti di Champions e i sogni di una squadra sbarcata nel tempio del calcio con poco timore ma senza la cattiveria giusta. Tanti rimpianti e la forte sensazione di aver sprecato un’occasione d’oro contro un Real in difficoltà. Spalletti è furioso: «Guai a farci i complimenti, zitti e a casa. Se non segni lo fanno gli altri. Prendiamo atto della realtà, abbiamo perso 2-0 anche stavolta ed è giusto così. Non si può sempre rotolare dietro i discorsi. Ero convinto di poter passare il turno anche perché non affrontavamo il miglior Real. Dobbiamo crescere come mentalità. Siamo troppo allegri, siamo deboli. Essere soddisfatti di queste due partite mi angoscia, pensa a che livello eravamo caduti per essere contenti oggi. Bisogna fare dei balzi, non dei passettini in avanti. Dopo il 2-0 non posso vedere giocatori soddisfatti per i complimenti che verranno. Questo mi crea malessere. Il rimpianto non è quando perdi una partita, ma quando non capisci di poter vincere e realizzare un’impresa a portata di mano».

Durissimo il tecnico che aveva messo in campo un 4-2-3-1 spavaldo con Dzeko punta. È proprio il bosniaco a far alzare gli occhi al cielo a Spalletti quando manda fuori da un metro. Poi è Salah a sparare a lato di Navas. Il Real risponde con qualche tiro da fuori ben gestito da Szczesny. Nella ripresa copione simile: errori sotto porta (Salah e Florenzi) e Real in pressing che esalta il polacco. Poi Ronaldo fa sul serio, brucia Manolas e timbra il gol stagionale numero 40. La Roma si sbilancia e arriva il bis di Rodriguez prima del palo di Perotti. «Abbiamo avuto poco cinismo, come all’andata – ammette FlorenziNon c’entra l’esperienza quando sbagli così tanto. Poteva essere una bella favola perché abbiamo imposto il nostro gioco. Ci vediamo l’anno prossimo in Champions». Vanificati anche i sogni di Pallotta che oggi ripartirà per Boston senza aver chiarito con Totti. A proposito: il Bernabeu ha dedicato al capitano un’altra ovazione al momento del suo ingresso. Potrebbe essere l’ultima in Europa. «Vuol dire che ho dato tanto. Emozione grande, l’unico rimpianto è non aver giocato qui. Ringraziamenti da uno stadio strepitoso che mi ricorda tante cose belle. Mi godo questo momento poi vediamo». Preoccupazione Pjanic per una botta alla solita caviglia sinistra.

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