Roma, ecco lo stil novo

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Il Messaggero (S.Carina) – Sarà anche vero, come diceva Liedholm, che «è sempre meglio far correre la palla, visto che non suda». Ma la Roma “esagera”. In serie A, salvo Carpi e Torino, è la squadra che corre meno di tutte. Il dato dei chilometri percorsi in media durante una gara, rilasciato dalla Lega Calcio, ha del sorprendente. Il Napoli ne percorre 108,717: la Roma appena 96,974, un centinaio di metri in più (praticamente 2-3 scatti) dei granata, penultimi nella graduatoria chiusa dal Carpi. Domanda lecita: come è possibile conciliare questi numeri con quelli che vedono i giallorossi primeggiare nei gol segnati (27), negli assist (41) nei tiri in porta (87) e finire al terzo posto in quella del possesso palla (56,2%)?

CAMALEONTICA – Premesso che ogni partita non è mai uguale a se stessa, per rispondere al quesito bisogna analizzare la filosofia di gioco adottata da Garcia. In questa stagione il tecnico sta rinunciando al pressing alto optando (come nel caso Iago Falque-Biglia) a marcature personalizzate sui portatori di palla avversari. Questo fa in modo che la squadra, soprattutto quando gioca in trasferta, abbassi il proprio baricentro. A Firenze, ad esempio, il 4-3-3 di partenza è divenuto in alcuni frangenti un 6-3-1 con gli interni Nainggolan e Pjanic impegnati a giostrare alle spalle di Dzeko, mentre De Rossi (e poi Vainqueur) è rimasto fisso davanti alla difesa. Come spesso capita, è toccato quindi a Gervinho e Salah abbassarsi e occuparsi dei laterali Blaszczykowski e Bernardeschi, diventando così terzini aggiunti. Atteggiamento che ha permesso a Garcia di coprire lo spazio difensivo con più uomini, correre meno e mantenere i reali terzini (Florenzi e Digne) più stretti a Manolas e Ruediger, evitando così che un’eventuale uscita di uno dei due centrali sui trequartisti viola, relegasse il compagno di reparto all’uno contro uno contro Kalinic.

IL PRIMO QUARTO D’ORA – La Roma corre meno degli avversari anche perché ha spesso l’abilità di sbloccare le partite nel primo quarto d’ora. In campionato è accaduto con la Lazio, il Palermo, la Fiorentina e l’Udinese. Se si allarga la statistica ai primi 24 minuti, si aggiunge anche il Carpi. È chiaro che una volta in vantaggio, Garcia arretra il baricentro e riparte in contropiede, sfruttando la velocità di Gervinho e Salah che possono tirare o cercare l’assist al compagno meglio piazzato. Ma se vuole, con la qualità di Pjanic e De Rossi, la Roma può anche gestire il pallone (anche se il possesso-palla è in calo), alzando la linea difensiva e accorciando in avanti il campo.

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