Roma, c’è il regista: Matic arriva a zero, Mourinho è accontentato

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Lo ammettiamo, se José Mourinho ci facesse una telefonata per convincerci a preparargli la cena, forse ci penseremmo su. Con queste premesse, nessuna sorpresa che, quando a Nemanja Matic è arrivata la chiamata dello Special One per proporgli di venire alla Roma, il centrocampista serbo abbia virtualmente preparato le valigie.

Infatti, nonostante le smentite che nelle ultime settimane giungevano da Trigoria intorno al 33enne centrocampista serbo, il profilo era quello che serviva alla Roma. Occorreva poi che si creassero le condizioni economiche per fare una offerta giusta, e la piattaforma è stata edificata grazie all’addio di Mkhitaryan.

La trattativa è ai dettagli sui bonus. Matic alla Roma firmerà un contratto di un anno, ma con la agevole possibilità di prolungamento, visto che basterà che la squadra entri in Europa alla fine della prossima stagione. L’ingaggio avrà una parte fissa di circa 3,6 milioni, ma a questi dovrebbero essere aggiunti dei bonus legati alle presenze, che lo porteranno a guadagnare circa 4,2 milioni di euro netti. Qualora la Roma non accedesse alla Champions League 2023-24 il nuovo contratto, però, vedrebbe lo stipendio leggermente rivisto al ribasso.

La qualità del serbo sembra essere fuori discussione. A certificarlo, d’altronde, non c’è solo Mourinho, ma anche un altro santone della panchina come Antonio Conte. Non è un mistero che l’attuale allenatore del Tottenham non fu per niente contento quando il Chelsea nel 2017 decise di cedere Matic al Manchester United, dove avrebbe ritrovato lo Special One. Lo stesso Conte, infatti, specificò come il centrocampista era stato “un giocatore chiave” per la vittoria nel campionato 2016-17, aggiungendo “è stata una grandissima perdita, un top player che per noi era molto importante. Qualche volta però bisogna accettare questo pazzo mercato e accettare decisioni differenti dalle tue“.

Per anni Matic è stato un leader della Serbia, anche se durante la gestione di Mihajlovic era poco impiegato, tanto da pensare di lasciare la nazionale. Non lo ha fatto (fino al 2019), così il 29 marzo 2015 arrivò anche il suo primo gol con la Serbia, segnato – scherzi del destino – al Portogallo di Rui Patricio.

 

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