Il Tempo (A.Austini) – Il valore di un anno di lavoro condensato in 90 minuti. È la crudeltà del preliminare di Champions, il cui esito domani darà un senso a tutto lo scorso campionato e alle prospettive a breve termine della Roma. Eliminare il Porto dopo l’1-1 dell’andata significherebbe tante cose: terzo anno di seguito nella coppa più importante (l’unica volta è successo proprio durante il primo ciclo di Spalletti partito però dal «ripescaggio» di Calciopoli), entusiasmo, prestigio e ossigeno per il bilancio ancora sotto la lente dell’Uefa. Giocare almeno il girone di Champions da terza qualificata italiana vale una trentina di milioni «abbondanti» più gli incassi al botteghino, ma al netto dei premi da riconoscere ai giocatori – e considerando il bonus paracadute concesso in caso di retrocessione in Europa League – a Trigoria hanno stimato in circa 18 milioni il valore della partita di domani all’Olimpico. Comunque tanta roba. E, seppure in misura minore, le ultime mosse di mercato saranno condizionate dal risultato col Porto. Sabatini ha bloccato tutte le operazioni fino a domani sera. Compresa quella già confezionata che porterà Ricci all’Atalanta, in prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Per il diesse è stata comunque una domenica lavorativa tra l’ufficio di Trigoria e quello allo studio Tonucci in centro.
Entro il 31 la Roma comprerà certamente un centrocampista e sfoltirà la rosa con tre-quattro partenze oltre a Ricci. Difficile però che arrivi un «botto» alla Borja Valero, bloccato dalla valutazione fatta dalla Fiorentina vicina ai 20 milioni di euro. Dopo una serie di riflessioni e ripensamenti il club giallorosso sembra ormai aver deciso di tenersi Paredes. La conferma arriva da… Galliani. «Ho chiesto l’argentino alla Roma – rivela l’ad rossonero – ma da Sabatini ho ricevuto un no secco. Spalletti lo ritiene incedibile e credo proprio che quest’anno non la spunteremo, a differenza dell’operazione Romagnoli dello scorso anno». Oltre all’offerta del Milan durante l’estate sono arrivate le proposte di Zenit, Leicester, Liverpool e, indirettamente, della Juve. A un certo punto il tecnico, convinto dai miglioramenti di Leo sul campo, si è chiesto: ma se lo vogliono tutti perché non dovrei tenerlo io? «Lasciatemelo qui Paredes» ha ordinato Spalletti dopo il successo dell’Udinese, lo scenario potrebbe cambiare solo di fronte a un’offerta superiore ai 20 milioni che al momento non c’è. Quindi il centrocampista da sostituire in rosa è Vainqueur, prossimo ai saluti.
Con chi? Un «mister X» probabilmente, che Sabatini sta individuando in giro per l’Europa. Nella lista di nomi c’è Rudy dell’Hoffenheim, mentre da radio-mercato arriva una voce tutta da verificare: Schweinsteiger sta rescindendo col Manchester United e si sarebbe offerto ai giallorossi. Operazione ai confini della realtà, visto che in Inghilterra guadagna 10 milioni netti all’anno. Vainqueur, intanto, è stato richiesto dall’Amburgo e da qualche club in Premier, si sta cercando la soluzione migliore per liberare la Roma da un ingaggio da 850mila euro netti più premi che fanno lievitare la cifra ben oltre il milione. Stesso discorso per Torosidis, su cui è tornato alla carica il Bologna: restandogli un solo anno di contratto, il greco si sta convincendo. Con gli emiliani in ballo c’è anche una trattativa per Sadiq, medaglia di bronzo e protagonista alle Olimpiadi di Rio. La Roma vuole comunque mantenere il controllo del ragazzo, avvicinato anche dal Crotone dove avrebbe più spazio per giocare. In Calabria aspettano pure il terzino Seck, mentre al momento non si va oltre timide manifestazioni di interesse per Iturbe (vedi Malaga).
Solo in caso di una sua partenza Sabatini prenderebbe un attaccante esterno. Nelle settimane passate ha riflettuto a lungo su Zaza, ma l’ipotesi appare ormai sfumata visto che il suo arrivo era legato alla possibile partenza di Dzeko. «La Juventus non vuole cedere Simone ad una concorrente – spiega il papà-agente di Zaza – Milan, Napoli Roma sarebbero delle opzioni, vedremo cosa succederà». Lo aspetta il West Ham.
