Rivoluzione Fonseca: Roma senza ali, spingono i terzini

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Era arrivato con l’etichetta di integralista, solo perché le sue squadre da anni giocavano con il 4-2-3-1 come sistema di base. Ed invece Paulo Fonseca si è dimostrato subito diverso, capace di cambiare in corsa, ad iniziare da quella “italianizzazione” che lo ha portato ad attaccare con un solo terzino, bloccando di fatto l’altro. In questa ripresa, però, il tecnico portoghese ha studiato un’altra piccola rivoluzione, che nasce dalla difesa a tre ma affonda le radici nella costruzione del gioco e nell’equilibrio. Il 3-4-2-1 con cui la Roma gioca di fatto da tre partite (Napoli, Parma e Brescia) è molto diverso per sviluppo dinamico dal precedente 4-2-3-1. Ma, soprattutto, prevede una rivoluzione negli interpreti: basta ali, niente più esterni d’attacco, a spingere in fascia sono i terzini a tutta fascia, con i trequartisti che cercano maggiore fortuna alle spalle della punta (nello specifico Dzeko). La Roma con questo sistema ha trovato maggiore equilibrio e compattezza. La rivoluzione, però, è totale, se si pensa che la Roma del portoghese era stata costruita per valorizzare gli esterni d’attacco: gente come Perotti, Zaniolo, Carles Perez, Under e Kluivert, inizialmente anche Florenzi. Insomma, c’era abbondanza di possibili ali.

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