Ripartenza Spalletti: «Noi come la Juve di un anno fa…»

TuttoSport (S.Carina) – Lo 0-2 in Coppa Italia contro la Lazio ancora non l’ha digerito. E appena gli si presenta l’occasione, Spalletti lascia intendere come sul calendario stia contando i giorni che lo separano dalla gara di ritorno, prevista il 5 aprile: «Da quando faccio questo lavoro ho perso circa 200 partite e preso 700-800 gol. In stagione abbiamo fatto circa 60 partite, perdendone 11 e prendendo tanti gol. E tutte le volte che è successo ho avuto qualcosa da dire e soprattutto i giocatori qualcosa da fare. Su queste 60 partite poi – aggiunge – ci sono 27 gare (29, ndc) dove abbiamo fatto almeno tre gol, per cui sia contro il Napoli che nel derby di ritorno avrò di sicuro qualcosa da dire e la squadra qualcosa da fare. Probabilmente non sarà facile, ma sicuramente non sarà impossibile. Abbiamo il 30 per cento di possibilità. Si è giocato soltanto il primo tempo, anche se i laziali mi hanno riempito di messaggi, persino il mio padrone di casa… Ma i conti si fanno alla fine». Meglio concentrarsi sul Napoli, reduce da tre sconfitte nelle ultime quattro gare. Il tecnico toscano però non si fida: «È una partita delicata, ci vorrà tanta attenzione, dovremo mettere in campo forza e qualità, sia noi che loro. Sarri ed io siamo cresciuti nella stessa terra, sappiamo quando è il momento di mandarci messaggi e quando invece dobbiamo guardare il nostro orticello e adesso è quel momento. Il Napoli come noi è maturo, noi dobbiamo mettere tutta la maturità che ci siamo costruiti in questi mesi».

POCO TURNOVER – Mercoledì la Roma è sembrata arrivare sempre seconda sul pallone, sinonimo di stanchezza e di poco turnover. Spalletti però rimanda l’osservazione al mittente: «È vero – ammette – che ci sono tante partite e tante energie a mettere in campo, ma noi non siamo stanchi, dobbiamo giocarla alla pari, anche se il Napoli ha riposato un giorno in più. Non ci garba fare compassione agli altri. Siamo pronti, perché sapevamo che avremmo affrontato questo periodo qui e i risultati ci dicono che stiamo facendo quello che fece la Juve un anno fa. Adesso invece loro stanno facendo un percorso miracoloso. Ci può stare che si cambi qualche calciatore, anche con il Napoli. Dzeko? Ha fatto una grande partita a Milano, sottotono invece al derby, ma una partita sbagliata ci può stare. Magari dopo 2-3 diremo che è stanco». Anche per oggi è previsto poco turnover. Tornano titolari De Rossi e Szeczesny, mentre la sorpresa potrebbe essere Ruediger al posto di Peres, con Juan Jesus nel pacchetto dei tre centrali.

FUTURO? PRONTO A… – A proposito di sorprese, per una volta cambia registro sul rinnovo. E così, quando gli chiedono dell’addio annunciato di Luis Enrique, gioca in contropiede: «Magari potrebbe esserci una differenza tra dirlo a Barcellona e dirlo a Roma. Io, quando la società mi chiamerà, dirò tutto. Solo e direttamente a loro». All’attacco invece sui vergognosi buu razzisti dei tifosi della Lazio al derby: «In Toscana tutti conoscono “il raro”, un ragazzo non vedente con dei bellissimi occhi azzurri. Quando gli si avvicinava qualcuno lui li sgranava, anche se non vedeva, ed era il suo modo di dire “Mostrati, anche se non ti vedo”. I razzisti dovrebbero vivere come lui per vedere le persone per come sono e per il cuore che hanno e non per il colore della pelle». Sipario.

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